Nel dicembre 2019, nella cattedrale di San Zeno di Pistoia, sono stati eseguiti la ricognizione canonica e lo studio multidisciplinare dei resti mortali di sant’Atto da Pistoia († 1153). L’indagine, che è proseguita nei mesi successivi, ha compreso lo studio antropologico e paleopatologico, lo studio radiologico convenzionale e con Tomografia Computerizzata TC, lo studio istologico e immunoistochimico, la datazione radiometrica e l’analisi isotopica per la ricostruzione del modello nutrizionale e del luogo di provenienza. I risultati della ricerca hanno rivelato che sant’Atto è un corpo umano antico che ha subito un processo di mummificazione naturale. Lo stato di conservazione del corpo è buono, anche se sono state osservate e documentate evidenze di restauro. La ricostruzione del profilo biologico di Atto delinea un individuo di sesso maschile di oltre 50 anni di età con una statura di circa 168- 170 cm. Dall’indagine paleopatologica e radiologica è emerso che il santo soffriva di carie, antracosi polmonare e artrosi. Lo studio istologico ha mostrato lo stato ottimale dei tessuti biologici. La datazione al radiocarbonio colloca la morte di Atto tra il X e l’XI secolo. Il profilo nutrizionale indica una dieta basata su proteine terrestri e marine, compatibili con lo status di abate e vescovo. L’analisi isotopica suggerisce, infine, una compatibilità di provenienza del santo con alcune aree geografiche della penisola italiana, tra le quali l’arco alpino, la Toscana, il Lazio e la Calabria.
Studio multidisciplinare dei resti mortali mummificati di sant’Atto da Pistoia († 1153)
Lunardini A.;Giuffra V.;Fornaciari A.;Gaeta R.;Riccomi G.;Fornaciari G.;Minozzi S
2024-01-01
Abstract
Nel dicembre 2019, nella cattedrale di San Zeno di Pistoia, sono stati eseguiti la ricognizione canonica e lo studio multidisciplinare dei resti mortali di sant’Atto da Pistoia († 1153). L’indagine, che è proseguita nei mesi successivi, ha compreso lo studio antropologico e paleopatologico, lo studio radiologico convenzionale e con Tomografia Computerizzata TC, lo studio istologico e immunoistochimico, la datazione radiometrica e l’analisi isotopica per la ricostruzione del modello nutrizionale e del luogo di provenienza. I risultati della ricerca hanno rivelato che sant’Atto è un corpo umano antico che ha subito un processo di mummificazione naturale. Lo stato di conservazione del corpo è buono, anche se sono state osservate e documentate evidenze di restauro. La ricostruzione del profilo biologico di Atto delinea un individuo di sesso maschile di oltre 50 anni di età con una statura di circa 168- 170 cm. Dall’indagine paleopatologica e radiologica è emerso che il santo soffriva di carie, antracosi polmonare e artrosi. Lo studio istologico ha mostrato lo stato ottimale dei tessuti biologici. La datazione al radiocarbonio colloca la morte di Atto tra il X e l’XI secolo. Il profilo nutrizionale indica una dieta basata su proteine terrestri e marine, compatibili con lo status di abate e vescovo. L’analisi isotopica suggerisce, infine, una compatibilità di provenienza del santo con alcune aree geografiche della penisola italiana, tra le quali l’arco alpino, la Toscana, il Lazio e la Calabria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.