Sull'origine della deaffricazione del pisano e lucchese medievali, con una novità sulle Testimonianze di Travale (1158)

The article focuses on a well-known phonetic phenomenon typical of the vernaculars of Pisa and Lucca in the Middle Ages, the loss of the plosive element in dental affricates (piassa, Fiorensa). The reconstruction of the chronology of the phenomenon allows to highlight some new features on a Tuscan text of the Origini, the Testimonianze di Travale (1158). In its central part, the essay examines the thesis, commonly accepted in studies, according to which the Pisan-Lucca phenomenon derives from the dialects of northern Italy. On the basis of data obtained from a survey on medieval and modern northern Italo-Romance texts, the fact is highlighted, already noted by Giovanni Battista Borgogno, that the thesis of the northern origin of deaffrication is not supported by documentary evidence.

L’articolo è incentrato su un noto fenomeno fonetico tipico dei volgari di Pisa e Lucca nel medioevo, la perdita dell’elemento occlusivo nelle affricate dentali (il tipo piassa, Fiorensa). La ricostruzione della cronologia del fenomeno consente di mettere in luce alcune novità su un testo toscano delle Origini, le Testimonianze di Travale (1158). Nella parte centrale, il saggio prende in esame la tesi, comunemente accettata negli studi, secondo cui il fenomeno pisano-lucchese deriverebbe dai dialetti dell’Italia settentrionale. Sulla base di dati ricavati da spogli di testi settentrionali medievali e moderni, si pone in evidenza il fatto, già rilevato da Giovanni Battista Borgogno, che la tesi dell’origine settentrionale della deaffricazione non è supportata da prove documentarie.