Dono e malocchio è una delle opere classiche dell’antropologia culturale italiana. Uscita per la prima volta nel 1973, presenta una ricerca sulle trasformazioni sociali e culturali della Sardegna rurale fra anni Sessanta e Settanta del Novecento. Si tratta di un mondo in cui l’antica socialità delle comunità agro-pastorali entra in contrasto con le forme della modernità e con un’economia capitalistica e di mercato. Il dono e il malocchio sono i due istituti culturali che danno espressione a una tale tensione. Il primo consiste nello scambio di beni cerimoniali tra nuclei familiari, secondo codici che sottolineano parità e reciprocità; il secondo rende manifesti i rapporti sociali di invidia e di conflitto, che si accentuano con l’avvento di attività imprenditoriali che spezzano l’egalitarismo della classica comunità contadina. Il malocchio appare come il rovescio del dono. Il timore diffuso di attacchi stregoneschi al benessere di persone, animali e cose si rivela non tanto come una questione di “credenze” o “superstizioni”, quanto come una ideologia strettamente connessa alla struttura economica, alla forma delle relazioni sociali e ai loro processi di mutamento. Clara Gallini accosta così due ambiti della ricerca antropologica – dono e magia - che erano stati fino ad allora strettamente separati: e lo fa in modo pionieristico, anticipando esiti del più recente dibattito internazionale, come mostra il saggio introduttivo dei curatori.
Fare il bene, fare il male: etica, potere, rapporti sociali nell'antropologia di Clara Gallini
Fabio Dei
2024-01-01
Abstract
Dono e malocchio è una delle opere classiche dell’antropologia culturale italiana. Uscita per la prima volta nel 1973, presenta una ricerca sulle trasformazioni sociali e culturali della Sardegna rurale fra anni Sessanta e Settanta del Novecento. Si tratta di un mondo in cui l’antica socialità delle comunità agro-pastorali entra in contrasto con le forme della modernità e con un’economia capitalistica e di mercato. Il dono e il malocchio sono i due istituti culturali che danno espressione a una tale tensione. Il primo consiste nello scambio di beni cerimoniali tra nuclei familiari, secondo codici che sottolineano parità e reciprocità; il secondo rende manifesti i rapporti sociali di invidia e di conflitto, che si accentuano con l’avvento di attività imprenditoriali che spezzano l’egalitarismo della classica comunità contadina. Il malocchio appare come il rovescio del dono. Il timore diffuso di attacchi stregoneschi al benessere di persone, animali e cose si rivela non tanto come una questione di “credenze” o “superstizioni”, quanto come una ideologia strettamente connessa alla struttura economica, alla forma delle relazioni sociali e ai loro processi di mutamento. Clara Gallini accosta così due ambiti della ricerca antropologica – dono e magia - che erano stati fino ad allora strettamente separati: e lo fa in modo pionieristico, anticipando esiti del più recente dibattito internazionale, come mostra il saggio introduttivo dei curatori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.