1. Delimitazione del tema. – 2. Atto introduttivo e riserva di legge costituzionale. – 3. I presupposti dell’atto introduttivo e il legame con il piano concreto delle rivendicazioni sostanziali. – 3.1. La parabola dell’incidentalità nelle due dimensioni della rilevanza e della pregiudizialità nel giudizio incidentale. – 3.1.1 Dalla rilevanza attenuata alla rilevanza sartoriale. – 3.1.2. La pregiudizialità costituzionale, il requisito della diversità di petitum e il suo auspicabile ma improbabile superamento. – 3.2. L’interesse nel giudizio in via principale e le sue frequenti oscillazioni tra anima soggettiva e anima oggettiva. – 3.3. L’interesse nei conflitti di attribuzione tra poteri e tra enti e le “differenze” ricavabili dalla legge n. 87/1953. – 4. Le funzioni dell’atto introduttivo, dai principi generali del processo comune alle peculiarità dei processi costituzionali. – 5. L’atto introduttivo come atto d’impulso e la crescita qualitativa dell’ipotesi “eccezionale” dell’auto-rimessione. – 6. Le controverse ipotesi della revocabilità dell’ordinanza di rimessione e della riassunzione anticipata del giudizio a quo nel processo incidentale. – 7. La rinuncia nei processi contenziosi e il ruolo forte delle parti nel decidere le sorti del processo costituzionale in via principale. – 8. L’ordinanza di rimessione come atto “esclusivo” del giudice a quo e la sua necessaria “autosufficienza”. – 9. La manipolazione del thema decidendum da parte della Corte e le deroghe al principio “flessibile” (o flebile) del chiesto-pronunciato. – 10. La separazione/riunione dei ricorsi e il trasferimento/estensione della questione di costituzionalità nel giudizio in via principale. – 11. In conclusione: una Corte che cambia natura?
L’atto introduttivo dei processi costituzionali a settant’anni dalla legge n. 87/1953
Francesco Dal Canto
2024-01-01
Abstract
1. Delimitazione del tema. – 2. Atto introduttivo e riserva di legge costituzionale. – 3. I presupposti dell’atto introduttivo e il legame con il piano concreto delle rivendicazioni sostanziali. – 3.1. La parabola dell’incidentalità nelle due dimensioni della rilevanza e della pregiudizialità nel giudizio incidentale. – 3.1.1 Dalla rilevanza attenuata alla rilevanza sartoriale. – 3.1.2. La pregiudizialità costituzionale, il requisito della diversità di petitum e il suo auspicabile ma improbabile superamento. – 3.2. L’interesse nel giudizio in via principale e le sue frequenti oscillazioni tra anima soggettiva e anima oggettiva. – 3.3. L’interesse nei conflitti di attribuzione tra poteri e tra enti e le “differenze” ricavabili dalla legge n. 87/1953. – 4. Le funzioni dell’atto introduttivo, dai principi generali del processo comune alle peculiarità dei processi costituzionali. – 5. L’atto introduttivo come atto d’impulso e la crescita qualitativa dell’ipotesi “eccezionale” dell’auto-rimessione. – 6. Le controverse ipotesi della revocabilità dell’ordinanza di rimessione e della riassunzione anticipata del giudizio a quo nel processo incidentale. – 7. La rinuncia nei processi contenziosi e il ruolo forte delle parti nel decidere le sorti del processo costituzionale in via principale. – 8. L’ordinanza di rimessione come atto “esclusivo” del giudice a quo e la sua necessaria “autosufficienza”. – 9. La manipolazione del thema decidendum da parte della Corte e le deroghe al principio “flessibile” (o flebile) del chiesto-pronunciato. – 10. La separazione/riunione dei ricorsi e il trasferimento/estensione della questione di costituzionalità nel giudizio in via principale. – 11. In conclusione: una Corte che cambia natura?File | Dimensione | Formato | |
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