Nella prima metà del XIX secolo si diffuse in tutta Europa una vera e propria “egittomania” che portò alla nascita delle prime grandi collezioni museali di antichità egizie. Tale crescente richiesta di reperti archeologici favorì un ricco traffico che, più per motivazioni fiscali che geografiche, vide in Livorno lo scalo privilegiato. Dal porto labronico passarono infatti i nuclei di oggetti destinati alle raccolte egizie di Torino, Firenze, Parigi, Londra, Berlino, Leida. Oltre a statue, sarcofagi e stele, tra la “merce” più ricercata figuravano senza dubbio le mummie. I corpi imbalsamati, che in precedenza, ad eccezione di sporadiche trattazioni scientifiche, erano stati considerati per lo più “materia prima” per farmaci e pigmenti, nell’Ottocento furono investiti da un interesse collezionistico che non troverà più pari. Anche i registri delle navi provenienti da Alessandria d’Egitto e arrivate presso il porto franco di Livorno annoverano spesso mummie in stiva. Esplorando le fonti archivistiche riemergono quindi le tracce di questo traffico che ebbe un grande impatto nella nascente disciplina egittologica e impressionò i cittadini livornesi dell’epoca.
Il traffico di mummie egizie a Livorno nella prima metà del XIX secolo
Mancini, Mattia
2024-01-01
Abstract
Nella prima metà del XIX secolo si diffuse in tutta Europa una vera e propria “egittomania” che portò alla nascita delle prime grandi collezioni museali di antichità egizie. Tale crescente richiesta di reperti archeologici favorì un ricco traffico che, più per motivazioni fiscali che geografiche, vide in Livorno lo scalo privilegiato. Dal porto labronico passarono infatti i nuclei di oggetti destinati alle raccolte egizie di Torino, Firenze, Parigi, Londra, Berlino, Leida. Oltre a statue, sarcofagi e stele, tra la “merce” più ricercata figuravano senza dubbio le mummie. I corpi imbalsamati, che in precedenza, ad eccezione di sporadiche trattazioni scientifiche, erano stati considerati per lo più “materia prima” per farmaci e pigmenti, nell’Ottocento furono investiti da un interesse collezionistico che non troverà più pari. Anche i registri delle navi provenienti da Alessandria d’Egitto e arrivate presso il porto franco di Livorno annoverano spesso mummie in stiva. Esplorando le fonti archivistiche riemergono quindi le tracce di questo traffico che ebbe un grande impatto nella nascente disciplina egittologica e impressionò i cittadini livornesi dell’epoca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.