Sintetizzando in parte propri contributi comparsi in sedi italiane e straniere, l'autore offre un quadro organico delle diverse letture antiche della "Commedia" legate alla città di Pisa, dalle glosse al codice Hamilton 203, databili al 1329-1329, ai grandi commenti di Guido da Pisa, in latino (1335-1340), e di Francesco da Buti, in volgare (I red. 1394, II red. 1396), sino alla particolare rilettura figurativa, ma non priva di richiami testuali, offerta dall'affresco dell'"Inferno" nel Camposanto. Pisa si configura così come uno dei più significativi centri trecenteschi del culto di Dante. Una postilla conclusiva ricostruisce l'ambiente materiale e culturale nel qiale Luca Martini, massima autorità del governo fiorentino a Pisa, produsse nel 1548 quello che Vandelli definisce "il più antico testo critico della 'Commedia'".
Letture e lettori di Dante nella Pisa del Trecento (con una postilla su MART)
FRANCESCHINI, FABRIZIO
2009-01-01
Abstract
Sintetizzando in parte propri contributi comparsi in sedi italiane e straniere, l'autore offre un quadro organico delle diverse letture antiche della "Commedia" legate alla città di Pisa, dalle glosse al codice Hamilton 203, databili al 1329-1329, ai grandi commenti di Guido da Pisa, in latino (1335-1340), e di Francesco da Buti, in volgare (I red. 1394, II red. 1396), sino alla particolare rilettura figurativa, ma non priva di richiami testuali, offerta dall'affresco dell'"Inferno" nel Camposanto. Pisa si configura così come uno dei più significativi centri trecenteschi del culto di Dante. Una postilla conclusiva ricostruisce l'ambiente materiale e culturale nel qiale Luca Martini, massima autorità del governo fiorentino a Pisa, produsse nel 1548 quello che Vandelli definisce "il più antico testo critico della 'Commedia'".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.