Durante la Seconda guerra mondiale, centinaia di migliaia di soldati americani di origine italiana furono arruolati nelle forze armate statunitensi. Tra coloro che presero parte alla Campagna d’Italia (1943-1945), molti approfittarono delle licenze militari per visitare il paese e le sue meraviglie naturali e artistiche, ma soprattutto per recarsi nei propri paesi d’origine. L’incontro con familiari e amici diede forma a vere e proprie vacanze, sovente della durata di alcuni giorni, le quali valsero a stabilire contatti duraturi e continui anche nel periodo post-bellico, trovando spazio in un turismo sentimentale o, più raramente, reducistico. Il contributo analizza le visits home di questi soldati come forma particolare di diaspora tourism, soffermandosi sul modo in cui la permanenza nella terra d’origine e l’incontro con le comunità d’emigrazione incise sul loro senso di identità e di appartenenza etnico-culturale. ; During the Second World War, hundreds of thousands of American soldiers of Italian origin were enrolled in the US Armed Forces. Among those who fought in the Italian Campaign (1943-1945), many used their leaves to visit the country and its natural and artistic sights, but foremost to travel to their places of origin. Their visits home, often lasting some days, established stable and continuous contacts in the post-war period as part of root tourism or war tourism. This essay analyzes the visits home of these Italian-American soldiers as a particular form of diaspora tourism, focusing on the way which homecoming engraved on their sense of identity and ethnic-cultural belonging.
Le visits home dei soldati italo-americani durante la Campagna d’Italia (1943-1945). Tra turismo di guerra, homecoming e diaspora tourism
Fusi, Francesco
2018-01-01
Abstract
Durante la Seconda guerra mondiale, centinaia di migliaia di soldati americani di origine italiana furono arruolati nelle forze armate statunitensi. Tra coloro che presero parte alla Campagna d’Italia (1943-1945), molti approfittarono delle licenze militari per visitare il paese e le sue meraviglie naturali e artistiche, ma soprattutto per recarsi nei propri paesi d’origine. L’incontro con familiari e amici diede forma a vere e proprie vacanze, sovente della durata di alcuni giorni, le quali valsero a stabilire contatti duraturi e continui anche nel periodo post-bellico, trovando spazio in un turismo sentimentale o, più raramente, reducistico. Il contributo analizza le visits home di questi soldati come forma particolare di diaspora tourism, soffermandosi sul modo in cui la permanenza nella terra d’origine e l’incontro con le comunità d’emigrazione incise sul loro senso di identità e di appartenenza etnico-culturale. ; During the Second World War, hundreds of thousands of American soldiers of Italian origin were enrolled in the US Armed Forces. Among those who fought in the Italian Campaign (1943-1945), many used their leaves to visit the country and its natural and artistic sights, but foremost to travel to their places of origin. Their visits home, often lasting some days, established stable and continuous contacts in the post-war period as part of root tourism or war tourism. This essay analyzes the visits home of these Italian-American soldiers as a particular form of diaspora tourism, focusing on the way which homecoming engraved on their sense of identity and ethnic-cultural belonging.File | Dimensione | Formato | |
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