La prefazione all’edizione italiana de La società delle singolarità di Andreas Reckwitz, si presenta come un saggio critico di ampio respiro che introduce e contestualizza il quadro sociologico dell’autore all’interno del più ampio dibattito sulla modernità e le trasformazioni sociali. Il concetto centrale di singolarizzazione viene presentato come un cambiamento di paradigma rispetto alla logica della generalizzazione, tipica della modernità industriale, a favore di una crescente valorizzazione dell’unicità nella società post-industriale. La prefazione evidenzia come questo processo investa diversi ambiti, dalla produzione culturale ai mercati del lavoro, dai modelli di consumo alle stratificazioni sociali. A differenza delle tradizionali forme di individualizzazione, che enfatizzavano la conformità di massa all’interno delle classi sociali, la singolarizzazione contemporanea promuove la ricerca della distinzione nel lavoro, nello stile di vita e nell’identità. Gli autori esplorano inoltre l’intersezione tra singolarizzazione e nuove disuguaglianze sociali, sostenendo che l’accesso alla singolarità—attraverso il capitale culturale, la creatività professionale o le piattaforme digitali—sia distribuito in modo diseguale. Ciò rafforza nuove divisioni di classe tra un’élite colta e cosmopolita, che prospera nell’economia della conoscenza, e una classe precaria che fatica ad adattarsi alle richieste di una società iper-individualizzata e competitiva. Un altro tema chiave è l’impatto politico della singolarizzazione, in particolare il suo rapporto con il populismo contemporaneo e l’essenzialismo culturale. Mentre il cosmopolitismo liberale promuove il pluralismo e l’auto-realizzazione individuale, genera anche risentimento tra coloro che ne sono esclusi. Questo ha alimentato l’ascesa di movimenti neo-comunitari e del nazionalismo populista, che reagiscono alla dissoluzione delle strutture collettive enfatizzando l’omogeneità culturale e le politiche identitarie. La prefazione colloca l’opera di Reckwitz nel solco della sociologia classica e contemporanea, collegandola a pensatori come Max Weber, Pierre Bourdieu, Ulrich Beck e Hartmut Rosa. Inoltre, sottolinea il modo in cui l’autore affronta le crisi strutturali della modernità, tra cui le contraddizioni del merito neoliberale, l’estetizzazione della vita quotidiana e le tensioni tra iper-complessità e de-complessificazione nelle società contemporanee. In definitiva, la prefazione evidenzia la rilevanza de La società delle singolarità per comprendere l’evoluzione della democrazia, dell’appartenenza sociale e delle disuguaglianze economiche nella tarda modernità, rendendo l’opera un contributo fondamentale al dibattito sociologico attuale.

Prefazione all’edizione italiana de La società delle singolarità

Lorenzo Viviani;
2025-01-01

Abstract

La prefazione all’edizione italiana de La società delle singolarità di Andreas Reckwitz, si presenta come un saggio critico di ampio respiro che introduce e contestualizza il quadro sociologico dell’autore all’interno del più ampio dibattito sulla modernità e le trasformazioni sociali. Il concetto centrale di singolarizzazione viene presentato come un cambiamento di paradigma rispetto alla logica della generalizzazione, tipica della modernità industriale, a favore di una crescente valorizzazione dell’unicità nella società post-industriale. La prefazione evidenzia come questo processo investa diversi ambiti, dalla produzione culturale ai mercati del lavoro, dai modelli di consumo alle stratificazioni sociali. A differenza delle tradizionali forme di individualizzazione, che enfatizzavano la conformità di massa all’interno delle classi sociali, la singolarizzazione contemporanea promuove la ricerca della distinzione nel lavoro, nello stile di vita e nell’identità. Gli autori esplorano inoltre l’intersezione tra singolarizzazione e nuove disuguaglianze sociali, sostenendo che l’accesso alla singolarità—attraverso il capitale culturale, la creatività professionale o le piattaforme digitali—sia distribuito in modo diseguale. Ciò rafforza nuove divisioni di classe tra un’élite colta e cosmopolita, che prospera nell’economia della conoscenza, e una classe precaria che fatica ad adattarsi alle richieste di una società iper-individualizzata e competitiva. Un altro tema chiave è l’impatto politico della singolarizzazione, in particolare il suo rapporto con il populismo contemporaneo e l’essenzialismo culturale. Mentre il cosmopolitismo liberale promuove il pluralismo e l’auto-realizzazione individuale, genera anche risentimento tra coloro che ne sono esclusi. Questo ha alimentato l’ascesa di movimenti neo-comunitari e del nazionalismo populista, che reagiscono alla dissoluzione delle strutture collettive enfatizzando l’omogeneità culturale e le politiche identitarie. La prefazione colloca l’opera di Reckwitz nel solco della sociologia classica e contemporanea, collegandola a pensatori come Max Weber, Pierre Bourdieu, Ulrich Beck e Hartmut Rosa. Inoltre, sottolinea il modo in cui l’autore affronta le crisi strutturali della modernità, tra cui le contraddizioni del merito neoliberale, l’estetizzazione della vita quotidiana e le tensioni tra iper-complessità e de-complessificazione nelle società contemporanee. In definitiva, la prefazione evidenzia la rilevanza de La società delle singolarità per comprendere l’evoluzione della democrazia, dell’appartenenza sociale e delle disuguaglianze economiche nella tarda modernità, rendendo l’opera un contributo fondamentale al dibattito sociologico attuale.
2025
Sorice, Michele; Viviani, Lorenzo; Volterrani., Andrea
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1305727
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