Il lemma «estetica del paesaggio » può riferirsi a cose diverse a seconda del contesto, per esempio: 1) agli aspetti di un paesaggio che lo rendono piacevole o bello (per esempio, «l’estetica del paesaggio toscano», ovvero caratteristiche estetiche di cui godiamo in quel paesaggio, 2) alla pianificazione e le pratiche volte a progettare il paesaggio per renderlo esteticamente apprezzabile, o 3) all’indagine filosofica degli aspetti del nostro rapporto con e della nostra esperienza del paesaggio che non possono essere ridotti alle sole dimensioni della materialità, dell’utilità, dell’indagine scientifica etc., ma che comportano un sentimento di soddisfazione (o insoddisfazione) legato all’apprezzamento del valore (o disvalore) di un paesaggio, alla luce delle nostre capacità immaginative, creative, emotive, proiettive, nonché della nostra cultura, memoria, sentimento di identificazione con un luogo etc. (cfr. D’Angelo, 2014, pp. 13-14). Questa voce si occuperà solo di quest’ultima accezione. Anche in questo ambito ristretto, e con l’ulteriore clausola che non discuterò l’estetica del paesaggio in relazione al genere della pittura di paesaggio, l’estetica del paesaggio non si presta a una definizione coerente, data l’ambiguità associata a entrambe le parole che compongono il lemma.

Estetica del paesaggio

Alberto L. Siani
Primo
2025-01-01

Abstract

Il lemma «estetica del paesaggio » può riferirsi a cose diverse a seconda del contesto, per esempio: 1) agli aspetti di un paesaggio che lo rendono piacevole o bello (per esempio, «l’estetica del paesaggio toscano», ovvero caratteristiche estetiche di cui godiamo in quel paesaggio, 2) alla pianificazione e le pratiche volte a progettare il paesaggio per renderlo esteticamente apprezzabile, o 3) all’indagine filosofica degli aspetti del nostro rapporto con e della nostra esperienza del paesaggio che non possono essere ridotti alle sole dimensioni della materialità, dell’utilità, dell’indagine scientifica etc., ma che comportano un sentimento di soddisfazione (o insoddisfazione) legato all’apprezzamento del valore (o disvalore) di un paesaggio, alla luce delle nostre capacità immaginative, creative, emotive, proiettive, nonché della nostra cultura, memoria, sentimento di identificazione con un luogo etc. (cfr. D’Angelo, 2014, pp. 13-14). Questa voce si occuperà solo di quest’ultima accezione. Anche in questo ambito ristretto, e con l’ulteriore clausola che non discuterò l’estetica del paesaggio in relazione al genere della pittura di paesaggio, l’estetica del paesaggio non si presta a una definizione coerente, data l’ambiguità associata a entrambe le parole che compongono il lemma.
2025
Siani, Alberto L.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1315968
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