Mario Soldati, fra le pieghe della modernità

Soldati è un intellettuale immerso nella modernità, sin dalla sua formazione e dai suoi esordi fra gli anni 20' e 30' del Novecento. E' imbevuto di cultura cinematografica americana e l'America la incontra davvero nel suo viaggio dal 29' al 31', un viaggio di formazione vissuto portandosi dentro il cinema e la letteratura come filtri del suo sguardo sul Nuovo continente. Tornato in Italia entra alla Cines nel momento in cui Emilio Cecchi tenta di sprovincializzare e riorganizzare in senso industriale il cinema italiano. Egli intende la scrittura come pratica quotidiana che assume le forme della narrazione romanzesca e novellistica, del resoconto diaristico, della cronaca giornalistica e della sceneggiatura cinematografica. Anche in campo cinematografico mostra un inquieto stacanovismo, che lo porta a frequentare i generi più popolari e, contemporaneamente, a porsi come filtro di una certa tradizione letteraria italiana e di una cultura iconografica raffinata.