La realtà oltre il mito. La fantomatica tipicità dei delitti di intermediazione illecita e di sfruttamento dei lavoratori

Lo scritto esamina il contesto sociale e normativo nel quale è stato inserito il delitto di intermediazione illecita e sfruttamento dei lavoratori, destinato a fronteggiare la piaga sociale del caporalato. Si ripercorrono le ragioni politico-criminali che hanno indotto il legislatore a intervenire, evidenziando le difficoltà di tipizzazione che è stato necessario affrontare per definire gli aspetti realmente caratterizzanti del fenomeno da trattare. Particolare attenzione è stata rivolta alle tecniche di formulazione adoperate dal legislatore, ritenute espressive di una modalità discorsiva di nuova emersione, e ai rapporti che l'art. 603-bis c.p. intrattiene inevitabilmente con le fattispecie di reato concernenti fenomeni criminosi interferenti con quello di caporalato. Per l'uno e per l'altro aspetto si conferma decisiva l'opera di valutazione rimessa al giudice che è chiamato a verificare attentamente l'inverarsi delle condizioni che racchiudono il disvalore della fattispecie.