Introduzione L’emergenza COVID-19 ha accelerato la ricerca scientifica: molti studi volti a individuare strategie efficaci sono stati pub-blicati e i risultati disseminati sui media online rapidamente, anche quando i risultati necessitavano di ulteriori conferme. Questo studio ha valutato la bontà degli articoli di maggiore tendenza su COVID-19 ovvero se questi fossero confutati successivamente. Metodi Abbiamo estratto il 01/04/2021 gli articoli su COVID-19 comparsi online nel 2020 dal database “Dimensions”. Li abbiamo considerati di tendenza se il loro punteggio Altmetric (metrica che riflette la popolarità in Internet, sui social media, e nei notiziari) era superiore al 99° percentile. A ciascuno studio di tendenza, abbiamo appaiato uno studio di controllo analogo per mese di pubblicazione, dimensione campionaria e disegno, ma non di tendenza, estratto in maniera random. Per valutare il livello di confutazione, per ciascuno studio (tendenza e con-trollo), abbiamo effettuato una ricerca bibliografica di studi pubblicati successivamente (fino al 01/06/2022), con obietti-vi analoghi ma di dimensioni campionarie maggiori. Abbia-mo quindi confrontato il risultato degli studi di tendenza e i controlli con la letteratura successiva, classificando gli studi come: non confutati (letteratura successiva insufficiente per accettare o smentire i risultati), contraddetti (letteratura suc-cessiva con risultati opposti), e replicati (letteratura successiva con risultati analoghi). Risultati Abbiamo selezionato 29 articoli di tendenza e vi abbiamo appaiato 29 controlli. Per gli esiti considerati, tra gli articoli di tendenza, 17 (58,6%) sono stati contraddetti, 9 (31%) re-plicati, e i restanti 35 (10,3%) inconfutati. Tra gli articoli di controllo, 8 (27,6%) sono stati contraddetti, 18 (62,1%) repli-cati e 3 (10,3%) inconfutati. L’idrossiclorochina, singola o in combinazione, era il farmaco più rappresentato, con 13 studi di tendenza e 10 controlli. La confutazione è risultata signifi-cativamente più frequente tra gli studi di tendenza rispetto ai controlli (OR 3,71, p = 0,019, 95% IC 1,24-11,17). Conclusioni In un contesto emergenziale e infodemico gli studi scientifici più popolari mediaticamente presentano un rischio elevato di essere smentiti successivamente. Il grado di novità e le rea-zioni emotive di chi interagisce con l’informazione possono essere responsabili delle differenze osservate.
Pubblicazioni scientifiche e infodemia: gli articoli scientifici più popolari sono anche quelli che più spesso risultano esagerati, falsi o fuorvianti.
G. ARZILLI;V. CASIGLIANI;E. DE VITA;F. QUATTRONE;
2022-01-01
Abstract
Introduzione L’emergenza COVID-19 ha accelerato la ricerca scientifica: molti studi volti a individuare strategie efficaci sono stati pub-blicati e i risultati disseminati sui media online rapidamente, anche quando i risultati necessitavano di ulteriori conferme. Questo studio ha valutato la bontà degli articoli di maggiore tendenza su COVID-19 ovvero se questi fossero confutati successivamente. Metodi Abbiamo estratto il 01/04/2021 gli articoli su COVID-19 comparsi online nel 2020 dal database “Dimensions”. Li abbiamo considerati di tendenza se il loro punteggio Altmetric (metrica che riflette la popolarità in Internet, sui social media, e nei notiziari) era superiore al 99° percentile. A ciascuno studio di tendenza, abbiamo appaiato uno studio di controllo analogo per mese di pubblicazione, dimensione campionaria e disegno, ma non di tendenza, estratto in maniera random. Per valutare il livello di confutazione, per ciascuno studio (tendenza e con-trollo), abbiamo effettuato una ricerca bibliografica di studi pubblicati successivamente (fino al 01/06/2022), con obietti-vi analoghi ma di dimensioni campionarie maggiori. Abbia-mo quindi confrontato il risultato degli studi di tendenza e i controlli con la letteratura successiva, classificando gli studi come: non confutati (letteratura successiva insufficiente per accettare o smentire i risultati), contraddetti (letteratura suc-cessiva con risultati opposti), e replicati (letteratura successiva con risultati analoghi). Risultati Abbiamo selezionato 29 articoli di tendenza e vi abbiamo appaiato 29 controlli. Per gli esiti considerati, tra gli articoli di tendenza, 17 (58,6%) sono stati contraddetti, 9 (31%) re-plicati, e i restanti 35 (10,3%) inconfutati. Tra gli articoli di controllo, 8 (27,6%) sono stati contraddetti, 18 (62,1%) repli-cati e 3 (10,3%) inconfutati. L’idrossiclorochina, singola o in combinazione, era il farmaco più rappresentato, con 13 studi di tendenza e 10 controlli. La confutazione è risultata signifi-cativamente più frequente tra gli studi di tendenza rispetto ai controlli (OR 3,71, p = 0,019, 95% IC 1,24-11,17). Conclusioni In un contesto emergenziale e infodemico gli studi scientifici più popolari mediaticamente presentano un rischio elevato di essere smentiti successivamente. Il grado di novità e le rea-zioni emotive di chi interagisce con l’informazione possono essere responsabili delle differenze osservate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


