Alla fine del 2018, gli ospedali dell’area vasta Nord-Ovest (AVNO) della Toscana hanno registrato un aumento degli isolati di Enterobacterales resistenti ai Carbapenemi di tipo New Delhi metallo-β-lattamasi (NDM-CRE). L’amplia- mento della ricerca attiva dei casi di colonizzazione/infezione tra i pazienti ricoverati a più tipologie di reparti rispetto a quanto praticato in precedenza, ha determinato un importante calo dei casi alla fine di ottobre 2019. La pandemia di SARS-CoV-2 ha però portato ad un cambiamento del contesto epidemiologico dei patogeni multiresi- stenti in ambito ospedaliero. Descriviamo qui l’epidemiologia dei casi NDM-CRE nel contesto pandemico, confron- tando le caratteristiche dei pazienti 10 mesi prima e nei primi 10 mesi della pandemia. È stata condotta un’analisi descrittiva dei dati epidemiologici per valutare l’andamento dell’epidemia di NDM-CRE in AVNO a partire dai dati forniti dall’agenzia sanitaria regionale (ARS). È stato considerato come caso NDM-CRE ogni soggetto ricoverato tra maggio 2019 e dicembre 2020 in 5 ospedali di AVNO con tampone rettale di sorve- glianza positivo, infezioni del flusso sanguigno, colonizzazione o infezione in altre sedi. Dal 1° maggio 2019 al 31 dicembre 2020 sono stati identificati 1748 pazienti con almeno un campione microbio- logico positivo per NDM-CRE: 876 nel periodo pre-pandemico (504 M; età media 75,7) e 872 dopo il 1° marzo 2020 (470 M; età media 74,3). Degli 872 pazienti, 156 (17,9%) sono risultati positivi alla SARS-CoV-2 (92 M; età media 71,2). Il tempo mediano per la diagnosi di NDM-CRE per i pazienti non COVID-19 è stato di 6 giorni, mentre per i pazienti COVID-19 è stato 9,5. I pazienti NDM-CRE non COVID-19 con un ricovero in terapia intensiva avevano un tempo mediano di diagnosi inferiore rispetto ai pazienti NDM-CRE COVID-19 (13 vs 14 giorni). Fino a marzo 2020, la densità di incidenza di NDM-CRE era 241,78 casi/100.000 giorni-paziente, inferiore a quello dei pazienti non-COVID-19 (267,35 casi/100.000 giorni-paziente) e dei pazienti COVID-19 (297,55 casi/100.000 giorni-paziente) nel periodo pandemico (Fig.1). Considerando la durata mediana dell’ospedalizzazione, i pazienti NDM-CRE non COVID-19 hanno avuto una durata di soggiorno più lunga rispetto ai pazienti NDM-CRE COVID-19 sia in degenza ordinaria (19 vs 13 giorni) che in ricovero in terapia intensiva (29 vs 26,5 giorni) (Fig.2). L’intenso afflusso di pazienti COVID-19 ha messo a dura prova la sfida posta dalla presenza e dalla diffusione di NDM-CRE nell’ambiente ospedaliero. La coinfezione da SARS-CoV-2 e da NDM-CRE ha un impatto significativo sul decorso clinico dei pazienti ricoverati, come dimostrato dalle diverse durate di degenza.
L’outbreak Di New Delhi Metallo- Beta-Lattamasi Acquisiti Negli Ospedali Toscani: L’andamento Epidemiologico Durante La Pandemia Covid-19.
Arzilli G.;Porretta A. D.;Tavoschi L.;Gemignani G.;Pistello M.;Privitera G. P.;Gemmi F
2021-01-01
Abstract
Alla fine del 2018, gli ospedali dell’area vasta Nord-Ovest (AVNO) della Toscana hanno registrato un aumento degli isolati di Enterobacterales resistenti ai Carbapenemi di tipo New Delhi metallo-β-lattamasi (NDM-CRE). L’amplia- mento della ricerca attiva dei casi di colonizzazione/infezione tra i pazienti ricoverati a più tipologie di reparti rispetto a quanto praticato in precedenza, ha determinato un importante calo dei casi alla fine di ottobre 2019. La pandemia di SARS-CoV-2 ha però portato ad un cambiamento del contesto epidemiologico dei patogeni multiresi- stenti in ambito ospedaliero. Descriviamo qui l’epidemiologia dei casi NDM-CRE nel contesto pandemico, confron- tando le caratteristiche dei pazienti 10 mesi prima e nei primi 10 mesi della pandemia. È stata condotta un’analisi descrittiva dei dati epidemiologici per valutare l’andamento dell’epidemia di NDM-CRE in AVNO a partire dai dati forniti dall’agenzia sanitaria regionale (ARS). È stato considerato come caso NDM-CRE ogni soggetto ricoverato tra maggio 2019 e dicembre 2020 in 5 ospedali di AVNO con tampone rettale di sorve- glianza positivo, infezioni del flusso sanguigno, colonizzazione o infezione in altre sedi. Dal 1° maggio 2019 al 31 dicembre 2020 sono stati identificati 1748 pazienti con almeno un campione microbio- logico positivo per NDM-CRE: 876 nel periodo pre-pandemico (504 M; età media 75,7) e 872 dopo il 1° marzo 2020 (470 M; età media 74,3). Degli 872 pazienti, 156 (17,9%) sono risultati positivi alla SARS-CoV-2 (92 M; età media 71,2). Il tempo mediano per la diagnosi di NDM-CRE per i pazienti non COVID-19 è stato di 6 giorni, mentre per i pazienti COVID-19 è stato 9,5. I pazienti NDM-CRE non COVID-19 con un ricovero in terapia intensiva avevano un tempo mediano di diagnosi inferiore rispetto ai pazienti NDM-CRE COVID-19 (13 vs 14 giorni). Fino a marzo 2020, la densità di incidenza di NDM-CRE era 241,78 casi/100.000 giorni-paziente, inferiore a quello dei pazienti non-COVID-19 (267,35 casi/100.000 giorni-paziente) e dei pazienti COVID-19 (297,55 casi/100.000 giorni-paziente) nel periodo pandemico (Fig.1). Considerando la durata mediana dell’ospedalizzazione, i pazienti NDM-CRE non COVID-19 hanno avuto una durata di soggiorno più lunga rispetto ai pazienti NDM-CRE COVID-19 sia in degenza ordinaria (19 vs 13 giorni) che in ricovero in terapia intensiva (29 vs 26,5 giorni) (Fig.2). L’intenso afflusso di pazienti COVID-19 ha messo a dura prova la sfida posta dalla presenza e dalla diffusione di NDM-CRE nell’ambiente ospedaliero. La coinfezione da SARS-CoV-2 e da NDM-CRE ha un impatto significativo sul decorso clinico dei pazienti ricoverati, come dimostrato dalle diverse durate di degenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
