In questo lavoro mi ripropongo di esplorare in dettaglio l’interferenza fra omosessuale e morto vivente nel quadro di una riflessione più ampia sulle dinamiche di contrapposizione fra l’individuo e il suo gruppo sociale. Benché il mio discorso prenda le mosse dal close reading di un singolo testo (il cortometraggio di M. Simon, Gay Zombie – d’ora in avanti GZ), il mio scopo ultimo è mettere a nudo, sulla scorta di un esempio concreto, l’incompatibilità strutturale che sussiste fra le esigenze di affermazione identitaria del singolo e quelle di un qualsiasi orizzonte normativo sovraindividuale. La decostruzione analitica di un testo pop come GZ, che nella sua giuliva rappresentazione dei problemi ne fotografa al meglio il radicamento nello Zeitgeist, potrebbe proprio per questo chiarire come forme di affrancamento delle minoranze oppresse tendano spesso a degenerare in nuove architetture costrittive (dall’etero- all’omonormatività, per fare solo l’esempio più cospicuo). Al di là di riferimenti più o meno sistematici a ambiti di ricerca come antropologia, psicanalisi e teoria letteraria, la mia prospettiva di indagine è caratterizzata quindi prima di tutto dallo sguardo queer, vale a dire dal tentativo di mettere in discussione le nozioni acquisite di normalità e di ordine (soprattutto in relazione a concetti come identità e desiderio) decostruendo il carattere ‘naturale’ di polarità come quella che oppone normale e mostruoso.
Amare al di là: riflessioni queer su Gay Zombie di Michael Simon
GRILLI, ALESSANDRO
2009-01-01
Abstract
In questo lavoro mi ripropongo di esplorare in dettaglio l’interferenza fra omosessuale e morto vivente nel quadro di una riflessione più ampia sulle dinamiche di contrapposizione fra l’individuo e il suo gruppo sociale. Benché il mio discorso prenda le mosse dal close reading di un singolo testo (il cortometraggio di M. Simon, Gay Zombie – d’ora in avanti GZ), il mio scopo ultimo è mettere a nudo, sulla scorta di un esempio concreto, l’incompatibilità strutturale che sussiste fra le esigenze di affermazione identitaria del singolo e quelle di un qualsiasi orizzonte normativo sovraindividuale. La decostruzione analitica di un testo pop come GZ, che nella sua giuliva rappresentazione dei problemi ne fotografa al meglio il radicamento nello Zeitgeist, potrebbe proprio per questo chiarire come forme di affrancamento delle minoranze oppresse tendano spesso a degenerare in nuove architetture costrittive (dall’etero- all’omonormatività, per fare solo l’esempio più cospicuo). Al di là di riferimenti più o meno sistematici a ambiti di ricerca come antropologia, psicanalisi e teoria letteraria, la mia prospettiva di indagine è caratterizzata quindi prima di tutto dallo sguardo queer, vale a dire dal tentativo di mettere in discussione le nozioni acquisite di normalità e di ordine (soprattutto in relazione a concetti come identità e desiderio) decostruendo il carattere ‘naturale’ di polarità come quella che oppone normale e mostruoso.File | Dimensione | Formato | |
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