Un Colombo Sherazade nell’Isabella di Dario Fo e Franca Rame Nel 1951 esce in Italia per Longanesi, con la traduzione di Cesarina Angeletti, il Cristoforo Colombo di Salvador de Madariaga y Rojo, che certamente Dario Fo legge in questa versione o nella riedizione del 1961. Come sempre avviene per l’inventio drammatica dell’attore-autore di San Giano, il punto di partenza è costituito da una fonte storico-narrativa poco nota, che racconti aneddoti e aspetti nuovi su temi conosciuti. È questo anche il caso di Cristoforo Colombo, personaggio storico e mitologico al contempo, che Fo rivisita in un momento della storia d’Italia particolarmente complesso. Dario Fo, sempre attento all’attualità e al rapporto tra storia maior e storia minor, mette in scena – come è suo solito – uno spettacolo “scomodo”, che non solo rifiuta ogni intento commemorativo ed encomiastico, ma va a guardare sotto la maschera del personaggio dell’ammiraglio genovese, per trovare l’uomo, con i suoi pregi e difetti: in questo caso il marinaio, con le arguzie tipiche di chi fin da ragazzo ha viaggiato in ogni porto, crescendo nomade e smaliziato. Il pretesto storico serve da sponda per raccontare sempre la solita storia, che proprio con questa commedia comincia a delinearsi quale messaggio chiave della poetica di Fo, ossia il rapporto tra oppressi e oppressori, tra la corruzione dei potenti e i poveri cristi, con la tecnica via via consolidatesi del “ribaltone”, che delinea un cambio di prospettiva sulle cose. Si tratta di Isabella, tre caravelle e un cacciaballe , che debutta il 6 settembre 1963 al Teatro Odeon di Milano, e che rappresenta, come dichiara lo stesso Fo, un “trionfo… contrastato” tra applausi, fischi e persino interruzioni della rappresentazione.

Un Colombo sherazade nell'Isabella di Dario Fo e Franca Rame

Marinai, Eva
2025-01-01

Abstract

Un Colombo Sherazade nell’Isabella di Dario Fo e Franca Rame Nel 1951 esce in Italia per Longanesi, con la traduzione di Cesarina Angeletti, il Cristoforo Colombo di Salvador de Madariaga y Rojo, che certamente Dario Fo legge in questa versione o nella riedizione del 1961. Come sempre avviene per l’inventio drammatica dell’attore-autore di San Giano, il punto di partenza è costituito da una fonte storico-narrativa poco nota, che racconti aneddoti e aspetti nuovi su temi conosciuti. È questo anche il caso di Cristoforo Colombo, personaggio storico e mitologico al contempo, che Fo rivisita in un momento della storia d’Italia particolarmente complesso. Dario Fo, sempre attento all’attualità e al rapporto tra storia maior e storia minor, mette in scena – come è suo solito – uno spettacolo “scomodo”, che non solo rifiuta ogni intento commemorativo ed encomiastico, ma va a guardare sotto la maschera del personaggio dell’ammiraglio genovese, per trovare l’uomo, con i suoi pregi e difetti: in questo caso il marinaio, con le arguzie tipiche di chi fin da ragazzo ha viaggiato in ogni porto, crescendo nomade e smaliziato. Il pretesto storico serve da sponda per raccontare sempre la solita storia, che proprio con questa commedia comincia a delinearsi quale messaggio chiave della poetica di Fo, ossia il rapporto tra oppressi e oppressori, tra la corruzione dei potenti e i poveri cristi, con la tecnica via via consolidatesi del “ribaltone”, che delinea un cambio di prospettiva sulle cose. Si tratta di Isabella, tre caravelle e un cacciaballe , che debutta il 6 settembre 1963 al Teatro Odeon di Milano, e che rappresenta, come dichiara lo stesso Fo, un “trionfo… contrastato” tra applausi, fischi e persino interruzioni della rappresentazione.
2025
Marinai, Eva
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Marinai_DarioFoColombo_2025.pdf

non disponibili

Tipologia: Versione finale editoriale
Licenza: NON PUBBLICO - accesso privato/ristretto
Dimensione 1.84 MB
Formato Adobe PDF
1.84 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1330968
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact