L’articolo si propone di ricostruire la genesi storica, l’evoluzione e la nozione attuale delle tariffe corrisposte dagli utenti per la fruizione dei servizi pubblici. Allo scopo, viene presa in esame, fra l’altro, la disciplina giuridica dell’imposizione tariffaria nell’ordinamento positivo, in modo da poter ricostruire i tratti tipici del fenomeno; viene così delineato il novero delle autorità dotate di poteri tariffari, nonché i principali settori d’intervento e i metodi di determinazione tariffaria. Nella parte conclusiva del lavoro ci si sofferma ad analizzare la disciplina delle tariffe nei servizi energetici, evidenziandosi come il legislatore stia spesso intervenendo dall’interno dello strumento tariffario, prevedendo tariffe agevolate per compensazione, e non semplici accolli finanziari gravanti sull’erario. Tant’è che si parla comunemente, anche da parte dello stesso regolatore, di “tariffa sociale”. Quindi, anche se non esiste più un prezzo massimo imposto d’imperio, emerge l’idea di un prezzo-soglia, chiamato a fungere da indicatore circa le condizioni economiche di offerta del servizio, che potrebbe porre in luce eventuali prezzi eccessivamente onerosi, rispetto a quelli che il mercato è in grado di offrire. In definitiva, sembra potersi sostenere che laddove siano venute meno le gestioni monopolistiche, sopravvivano i regimi tariffari. Ancorché, in relazione al mercato del gas, non si tratti più di prezzi imposti, ma sorvegliati, e pur sempre corretti, ancorché in modo alleggerito rispetto al passato. Ne consegue però che il fondamento della tariffa non può essere rinvenuta nella riserva, quanto piuttosto nella pubblica utilità del servizio.

Le tariffe dei servizi pubblici tra price cap e bisogni sociali

PASSALACQUA, MICHELA
2009-01-01

Abstract

L’articolo si propone di ricostruire la genesi storica, l’evoluzione e la nozione attuale delle tariffe corrisposte dagli utenti per la fruizione dei servizi pubblici. Allo scopo, viene presa in esame, fra l’altro, la disciplina giuridica dell’imposizione tariffaria nell’ordinamento positivo, in modo da poter ricostruire i tratti tipici del fenomeno; viene così delineato il novero delle autorità dotate di poteri tariffari, nonché i principali settori d’intervento e i metodi di determinazione tariffaria. Nella parte conclusiva del lavoro ci si sofferma ad analizzare la disciplina delle tariffe nei servizi energetici, evidenziandosi come il legislatore stia spesso intervenendo dall’interno dello strumento tariffario, prevedendo tariffe agevolate per compensazione, e non semplici accolli finanziari gravanti sull’erario. Tant’è che si parla comunemente, anche da parte dello stesso regolatore, di “tariffa sociale”. Quindi, anche se non esiste più un prezzo massimo imposto d’imperio, emerge l’idea di un prezzo-soglia, chiamato a fungere da indicatore circa le condizioni economiche di offerta del servizio, che potrebbe porre in luce eventuali prezzi eccessivamente onerosi, rispetto a quelli che il mercato è in grado di offrire. In definitiva, sembra potersi sostenere che laddove siano venute meno le gestioni monopolistiche, sopravvivano i regimi tariffari. Ancorché, in relazione al mercato del gas, non si tratti più di prezzi imposti, ma sorvegliati, e pur sempre corretti, ancorché in modo alleggerito rispetto al passato. Ne consegue però che il fondamento della tariffa non può essere rinvenuta nella riserva, quanto piuttosto nella pubblica utilità del servizio.
2009
Passalacqua, Michela
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