Ruggero, membro dell'illustre casata lombarda dei Gisalbertini conti di Bergamo, al vescovado volterrano, cui fu eletto prima del 1103, unì quello pisano dal 1122. Geloso custode del patrimonio e delle prerogative episcopali e della gerarchia sacramentale, ebbe forti vincoli con il papato e con gli ideali di riforma, promuovendo l’ingresso dei Camaldolesi nella diocesi volterrana e impegnandosi nel rafforzamento delle strutture organizzative della cura d’anime nella diocesi pisana, ove si mosse anche in un contesto di stretta collaborazione con il Comune cittadino ai fini di rafforzare e consolidare il controllo della città sul suo territorio.
Ruggero, vescovo di Volterra e arcivescovo di Pisa
CECCARELLI, MARIA LUISA
2009-01-01
Abstract
Ruggero, membro dell'illustre casata lombarda dei Gisalbertini conti di Bergamo, al vescovado volterrano, cui fu eletto prima del 1103, unì quello pisano dal 1122. Geloso custode del patrimonio e delle prerogative episcopali e della gerarchia sacramentale, ebbe forti vincoli con il papato e con gli ideali di riforma, promuovendo l’ingresso dei Camaldolesi nella diocesi volterrana e impegnandosi nel rafforzamento delle strutture organizzative della cura d’anime nella diocesi pisana, ove si mosse anche in un contesto di stretta collaborazione con il Comune cittadino ai fini di rafforzare e consolidare il controllo della città sul suo territorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.