Il racconto di viaggio - vero o immaginario - esiste da sempre e in ogni tipo di cultura come dimostrano, per esempio, le Storie di Erodoto, l’Odissea, l’Ascesa al Monte Ventoso descritta nella lettera di Petrarca a Dionigi da Borgo San Sepolcro, il Viaje de un filósofo a Selenópolis di Antonio Marques y Espejo o alcuni poemi dello Ise Monogatari, opera poetica giapponese della metà del X secolo. Anche la riflessione sul genere, che si sviluppa senza interruzioni da Aristotele in poi, è molto antica, ed è caratterizzata da una molteplicità di scuole diverse; a questo proposito, nell’impossibilità di citare esaustivamente, mi limiterò a ricordare il punto di vista funzionale, articolato secondo diverse categorie nella riflessione di Jakobson (1963), Halliday (1973) e Brown Yule (1983); quello enunciativo, inaugurato da Benveniste (1966), con la distinzione tra discours e histoire; le tipologie discorsive elaborate da Biber (1989) sulla base del trattamento informatico dei testi; il punto di vista testuale proposto da Adam (1999), che lo porta a contrapporre generi e tipi di testi; quello comunicativo, che prende l’avvio in molteplici direzioni a partire dalla Esthétique de la création verbale di Bakhtine (1984). Un'ulteriore evoluzione può essere considerata la riflessione elaborata all'interno del gruppo di ricerca Gentt, il cui obiettivo consiste nel: «realizar un análisis descriptivo y contrastivo de los géneros textuales en los ámbitos técnico, jurídico y médico, y ofrecer un producto […] denominado Enciclopedia electrónica de géneros de especialidad para la traducción» (Ezpeleta Piorno 2009). Pilar Ordoñez (2008) - sottolinea infatti come il passaggio dalla nozione di genere inteso come categoria esclusivamente semiotica a una più dinamica e interdisciplinare permetta di analizzarlo nel suo farsi, di considerarlo in quanto processo e non esclusivamente come prodotto. A partire da tali premesse, mi propongo di analizzare la Embajada a Tamerlán – il testo medievale che racconta il viaggio verso Samarcanda compiuto dagli ambasciatori di Enrico III di Castiglia – dal punto di vista del genere testuale, seguendo la classificazione polidimensionale elaborata nell'ambito del progetto 2007ASKNML “Il linguaggio della comunicazione turistica spagnolo-italiano. Aspetti lessicali, pragmatici e interculturali”.

Un testo polidimensionale: la Embajada a Tamerlán

CARPI, ELENA
2010-01-01

Abstract

Il racconto di viaggio - vero o immaginario - esiste da sempre e in ogni tipo di cultura come dimostrano, per esempio, le Storie di Erodoto, l’Odissea, l’Ascesa al Monte Ventoso descritta nella lettera di Petrarca a Dionigi da Borgo San Sepolcro, il Viaje de un filósofo a Selenópolis di Antonio Marques y Espejo o alcuni poemi dello Ise Monogatari, opera poetica giapponese della metà del X secolo. Anche la riflessione sul genere, che si sviluppa senza interruzioni da Aristotele in poi, è molto antica, ed è caratterizzata da una molteplicità di scuole diverse; a questo proposito, nell’impossibilità di citare esaustivamente, mi limiterò a ricordare il punto di vista funzionale, articolato secondo diverse categorie nella riflessione di Jakobson (1963), Halliday (1973) e Brown Yule (1983); quello enunciativo, inaugurato da Benveniste (1966), con la distinzione tra discours e histoire; le tipologie discorsive elaborate da Biber (1989) sulla base del trattamento informatico dei testi; il punto di vista testuale proposto da Adam (1999), che lo porta a contrapporre generi e tipi di testi; quello comunicativo, che prende l’avvio in molteplici direzioni a partire dalla Esthétique de la création verbale di Bakhtine (1984). Un'ulteriore evoluzione può essere considerata la riflessione elaborata all'interno del gruppo di ricerca Gentt, il cui obiettivo consiste nel: «realizar un análisis descriptivo y contrastivo de los géneros textuales en los ámbitos técnico, jurídico y médico, y ofrecer un producto […] denominado Enciclopedia electrónica de géneros de especialidad para la traducción» (Ezpeleta Piorno 2009). Pilar Ordoñez (2008) - sottolinea infatti come il passaggio dalla nozione di genere inteso come categoria esclusivamente semiotica a una più dinamica e interdisciplinare permetta di analizzarlo nel suo farsi, di considerarlo in quanto processo e non esclusivamente come prodotto. A partire da tali premesse, mi propongo di analizzare la Embajada a Tamerlán – il testo medievale che racconta il viaggio verso Samarcanda compiuto dagli ambasciatori di Enrico III di Castiglia – dal punto di vista del genere testuale, seguendo la classificazione polidimensionale elaborata nell'ambito del progetto 2007ASKNML “Il linguaggio della comunicazione turistica spagnolo-italiano. Aspetti lessicali, pragmatici e interculturali”.
2010
Carpi, Elena
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