Commento all'art. 2 co. 25 l. 15 luglio 2009 n. 94

Partendo dalla ricostruzione delle vicende che hanno portato dapprima a introdurre e poi a stabilizzare l'istituto del c.d. carcere duro, il commento sviluppa l'analisi della nuova disciplina così come si trova oggi a essere configurata a seguito della riforma operata dall'art. 2 co. 25 l. 94/2009. Ne emergono non solo contraddizioni interne, ma anche vere e proprie aporie rispetto ai caratteri fondamentali della legge di ordinamento penitenziario e ai principi costituzionali che governano l'esecuzione della pena detentiva, con particolare riguardo alla garanzia della giurisdizione quale presidio della tutela dei diritti dei detenuti. Contraddizioni e aporie che solo in parte l'interpretazione costituzionalmente orientata è in grado di superare, il commento evidenziando fra l'altro insanabili momenti di frattura del nuovo regime speciale anche rispetto alla giurisprudenza della Corte EDU che in materia si è venuta formando proprio con riguardo all'esperienza italiana.