Il repertorio delle masserie possiede in Puglia numerosissime declinazioni, ognuna delle quali costituisce un esempio unico. Eppure una sorta di classificazione “manualistica” appare necessaria, se si intende in qualche modo approfondire uno studio di carattere generale. Suddividere l’insieme su base temporale – masserie medievali, cinquecentesche, barocche etc. – contribuirebbe a far chiarezza, ma non restituirebbe al lettore un quadro esauriente degli aspetti che in maniera profonda hanno contribuito alla definizione dei tipi edilizi; nei secoli, infatti, gli stessi modelli produttivi sono stati riprodotti in diverse masserie senza sostanziali variazioni distributive e funzionali. In quest’ottica, un discorso di carattere tipologico sulle masserie deve necessariamente privilegiare la corrispondenza tra forma e funzione, piuttosto che tra forma ed “estetica”, cosa che la storiografia dedica generalmente a fenomeni analoghi architettonicamente più “pregiati”. Nella classificazione dei tipi, pur nei limiti che questa comporta, è necessario quindi correlare l’assetto spaziale e distributivo alla natura delle attività produttive svolte, alla tradizione costruttiva del luogo, al contesto geografico e alle forme di governo del territorio e delle sue risorse.
Le Masserie Pugliesi. Segni architettonici nel paesaggio agrario regionale
BEVILACQUA, MARCO GIORGIO
2010-01-01
Abstract
Il repertorio delle masserie possiede in Puglia numerosissime declinazioni, ognuna delle quali costituisce un esempio unico. Eppure una sorta di classificazione “manualistica” appare necessaria, se si intende in qualche modo approfondire uno studio di carattere generale. Suddividere l’insieme su base temporale – masserie medievali, cinquecentesche, barocche etc. – contribuirebbe a far chiarezza, ma non restituirebbe al lettore un quadro esauriente degli aspetti che in maniera profonda hanno contribuito alla definizione dei tipi edilizi; nei secoli, infatti, gli stessi modelli produttivi sono stati riprodotti in diverse masserie senza sostanziali variazioni distributive e funzionali. In quest’ottica, un discorso di carattere tipologico sulle masserie deve necessariamente privilegiare la corrispondenza tra forma e funzione, piuttosto che tra forma ed “estetica”, cosa che la storiografia dedica generalmente a fenomeni analoghi architettonicamente più “pregiati”. Nella classificazione dei tipi, pur nei limiti che questa comporta, è necessario quindi correlare l’assetto spaziale e distributivo alla natura delle attività produttive svolte, alla tradizione costruttiva del luogo, al contesto geografico e alle forme di governo del territorio e delle sue risorse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.