Lo studio offre un'indagine, esposta in chiave diacronica, sugli edifici sacri aretini di rango vescovile, dalla precoce fondazione della diocesi alla vigilia del Rinascimento, ricomponendo il complesso quadro storiografico che li riguarda e approdando a una proposta di ricostruzione delle fasi edilizie e di decorazione delle varie costruzioni: la basilica di Santa Maria e la cosiddetta 'rotonda' di San Donato, sorte nell'Alto Medioevo sul basso colle suburbano di Pionta all'uopo fortificato, e la cattedrale gotica urbana del Duomo Nuovo o di San Donato, che fu innalzata nel punto più elevato della città dal tardo Duecento. Degli edifici si studiano anche le fasi decorative, proponendo la risoluzione di problemi aperti come la inconsueta veste ad arcature e logge su colonnine del prospetto absidale di San Donato di XII secolo, che viene qui ricondotta agli anni di vescovato di Girolamo, lucchese e già priore della basilica di San Frediano nella città d'origine, cui si attribuisce l'orientamento stilistico pisano-lucchese conferito alla chiesa aretina, subito ripreso dalla collegiata urbana di Santa Maria. Del Duomo Nuovo si offre un'indagine della fase più antica, costituita dal blocco orientale, in cui si evidenziano tratti compositivi di matrice arnolfiana, in uno con una veste stilistica e scelte tipologiche dipendenti da alcuni importanti cantieri contemporanei toscani, come il duomo di Siena, l'abbaziale di San Galgano e Santa Maria Novella a Firenze, a dimostrazione dell'aggiornamento di questo edificio, cui alcuni spunti originali conferiscono un aspetto efficacemente innovativo, qui riconosciuto in linea con le più avanzate teorie ottiche e compositive dell'architettura e dell'arte figurativa gotica italiana.

le cattedrali di Arezzo dal Duomo Vecchio al Duomo Nuovo

ASCANI, VALERIO
2010-01-01

Abstract

Lo studio offre un'indagine, esposta in chiave diacronica, sugli edifici sacri aretini di rango vescovile, dalla precoce fondazione della diocesi alla vigilia del Rinascimento, ricomponendo il complesso quadro storiografico che li riguarda e approdando a una proposta di ricostruzione delle fasi edilizie e di decorazione delle varie costruzioni: la basilica di Santa Maria e la cosiddetta 'rotonda' di San Donato, sorte nell'Alto Medioevo sul basso colle suburbano di Pionta all'uopo fortificato, e la cattedrale gotica urbana del Duomo Nuovo o di San Donato, che fu innalzata nel punto più elevato della città dal tardo Duecento. Degli edifici si studiano anche le fasi decorative, proponendo la risoluzione di problemi aperti come la inconsueta veste ad arcature e logge su colonnine del prospetto absidale di San Donato di XII secolo, che viene qui ricondotta agli anni di vescovato di Girolamo, lucchese e già priore della basilica di San Frediano nella città d'origine, cui si attribuisce l'orientamento stilistico pisano-lucchese conferito alla chiesa aretina, subito ripreso dalla collegiata urbana di Santa Maria. Del Duomo Nuovo si offre un'indagine della fase più antica, costituita dal blocco orientale, in cui si evidenziano tratti compositivi di matrice arnolfiana, in uno con una veste stilistica e scelte tipologiche dipendenti da alcuni importanti cantieri contemporanei toscani, come il duomo di Siena, l'abbaziale di San Galgano e Santa Maria Novella a Firenze, a dimostrazione dell'aggiornamento di questo edificio, cui alcuni spunti originali conferiscono un aspetto efficacemente innovativo, qui riconosciuto in linea con le più avanzate teorie ottiche e compositive dell'architettura e dell'arte figurativa gotica italiana.
2010
Ascani, Valerio
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