La fortezza di San Giovanni Battista, ha sempre avuto una connotazione un po' misteriosa e ingombrante per la maggior parte dei fiorentini: un muro di mattoni rossi tra i viali del centro storico vicino alla ferrovia, da spiare dal treno quando, per l'ennesimo ritardo, si aspetta di entrare in stazione, nel tentativo di rubare qualche immagine all'interno delle cortine. Il saggio esamina non solo la storia delle trasformazioni succedutesi nei secoli, ma tenta anche un regesto dei progetti di trasformazione dell'area rimasti sulla carta. Cominciando dal concorso di idee del 1967 vinto da Castiglioni – con il suo carico di polemiche, ricorsi e inevitabili soluzioni “provvisorie - passando per la ricerca progettuale di Portoghesi del 1983 e giungendo al tentativo della XVII Triennale di Milano di Ungers e Noebel. E, sempre sulla carta, illustra il progetto di tesi fatto di piante, vedute a volo d’uccello e modelli.
I concorsi, l'architettura e altre cose
BOSCHI, ANTONELLO
1990-01-01
Abstract
La fortezza di San Giovanni Battista, ha sempre avuto una connotazione un po' misteriosa e ingombrante per la maggior parte dei fiorentini: un muro di mattoni rossi tra i viali del centro storico vicino alla ferrovia, da spiare dal treno quando, per l'ennesimo ritardo, si aspetta di entrare in stazione, nel tentativo di rubare qualche immagine all'interno delle cortine. Il saggio esamina non solo la storia delle trasformazioni succedutesi nei secoli, ma tenta anche un regesto dei progetti di trasformazione dell'area rimasti sulla carta. Cominciando dal concorso di idee del 1967 vinto da Castiglioni – con il suo carico di polemiche, ricorsi e inevitabili soluzioni “provvisorie - passando per la ricerca progettuale di Portoghesi del 1983 e giungendo al tentativo della XVII Triennale di Milano di Ungers e Noebel. E, sempre sulla carta, illustra il progetto di tesi fatto di piante, vedute a volo d’uccello e modelli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.