Nel saggio è stata proposta una lettura della crisi finanziaria e fiscale attraversata dal Granducato di Toscana nella congiuntura del 1848. In particolare, sono state analizzate le politiche in materia finanziaria adottate dai tre governi costituzionali (Ridolfi, Capponi, Montanelli-Guerrazzi) per fare fronte all’aumento della spesa pubblica, determinata in primo luogo dalla spesa militare, e alla comparsa di deficit di bilancio. Sono quindi state valutate misure quali il ricorso al mercato dei capitali e i prestiti forzosi, l’inasprimento fiscale e l’emissione di titoli fruttiferi a corso coatto. Quest’ultima misura, adottata dal governo democratico guidato da Guerrazzi, causò una pericolosa rottura con la politica monetaria fin lì seguita dalle autorità pubbliche toscane, le quali avevano sempre avversato l’introduzione nella circolazione di segni monetari cartacei per il timore delle dinamiche inflative che avrebbero potuto generare. Sul piano politico, tale scelta sancì il rifiuto, da parte di alcuni esponenti del gruppo moderato, di continuare a sostenere la compagine ministeriale democratica, accelerandone la caduta agli inizi dell’aprile 1849.

La finanza pubblica nella Toscana costituzionale (1848-1849)

CINI, MARCO
2010-01-01

Abstract

Nel saggio è stata proposta una lettura della crisi finanziaria e fiscale attraversata dal Granducato di Toscana nella congiuntura del 1848. In particolare, sono state analizzate le politiche in materia finanziaria adottate dai tre governi costituzionali (Ridolfi, Capponi, Montanelli-Guerrazzi) per fare fronte all’aumento della spesa pubblica, determinata in primo luogo dalla spesa militare, e alla comparsa di deficit di bilancio. Sono quindi state valutate misure quali il ricorso al mercato dei capitali e i prestiti forzosi, l’inasprimento fiscale e l’emissione di titoli fruttiferi a corso coatto. Quest’ultima misura, adottata dal governo democratico guidato da Guerrazzi, causò una pericolosa rottura con la politica monetaria fin lì seguita dalle autorità pubbliche toscane, le quali avevano sempre avversato l’introduzione nella circolazione di segni monetari cartacei per il timore delle dinamiche inflative che avrebbero potuto generare. Sul piano politico, tale scelta sancì il rifiuto, da parte di alcuni esponenti del gruppo moderato, di continuare a sostenere la compagine ministeriale democratica, accelerandone la caduta agli inizi dell’aprile 1849.
2010
Cini, Marco
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