Nel corso degli anni 2007-2009 è stato studiato l’effetto della defogliazione precoce (pre-fioritura e post-allegagione) e tardiva (invaiatura) sulla composizione aromatica delle uve, e di alcuni loro precursori, dei vitigni “Sangiovese”, “Ciliegiolo” e “Moscato bianco”. Per tre anni consecutivi (2007-2009), è stata valutato l’effetto della rimozione delle foglie e delle femminelle dai primi 6 nodi della base del germoglio, appena dopo l’allegagione e all’invaiatura, per i vitigni “Sangiovese” e il “Ciliegiolo”, e nel corso del 2009 sul Sangiovese è stato anche valutato l’effetto della defogliazione precoce in pre-fioritura. Nel corso del 2007 è stato studiato l’effetto della differente intensità della defogliazione precoce post-allegagione sulla componente aromatica del Moscato bianco rimuovendo 4 o 6 foglie dalla base del tralcio. Sono stati rilevati i principali caratteri vegeto-produttivi (superficie fogliare totale ed esposta e loro rapporti con la produzione, femminelle e superficie fogliare femminelle, vigoria, peso medio grappolo e acino, produzione a pianta) e macrostrutturali delle uve (zuccheri, pH, acidità), e analizzata composizione aromatica delle uve per mezzo di metodologia SPE e apparato GC-MS, nonché il contenuto dei carotenoidi, quali precursori degli aromi, per mezzo di HPLC. La sfogliatura, particolarmente quella precoce, ha influenzato significativamente il contenuto aromatico delle uve dei tre vitigni in tutte le annate considerate, con particolare riferimento al contenuto in C13-norisoprenoidi, che hanno presentato un incremento fino ad oltre il 50% rispetto al controllo non defogliato, incremento che tuttavia è apparso essere fortemente dipendente dal complesso dei parametri vegetativi. La defogliazione ha decisamente influenzato anche il metabolismo dei carotenoidi, precursori dei C13-norisoprenoidi, effetto che comunque è apparso dipendere dalle condizioni di vegetazione delle piante utilizzate per la sperimentazione. Ed è proprio a causa della forte influenza dei parametri vegetativi, che effetto della defogliazione sulle altre classi di aromi (monoterpeni, derivati del benzene, alcoli alifatici), positivo o negativo a secondo della classe aromatica, è apparso meno chiaro. I suddetti risultati sono discussi in relazione alle conoscenze pregresse sulle vie biosintetiche delle varie classi di aromi e loro precursori, ai parametri vegeto-produttivi, e alle differenti condizioni microclimatiche della zona dei grappoli dovute alla defogliazione.

Effetto della defogliazione sulla componente aromatica delle uve

D'ONOFRIO, CLAUDIO;SCALABRELLI, GIANCARLO;
2010-01-01

Abstract

Nel corso degli anni 2007-2009 è stato studiato l’effetto della defogliazione precoce (pre-fioritura e post-allegagione) e tardiva (invaiatura) sulla composizione aromatica delle uve, e di alcuni loro precursori, dei vitigni “Sangiovese”, “Ciliegiolo” e “Moscato bianco”. Per tre anni consecutivi (2007-2009), è stata valutato l’effetto della rimozione delle foglie e delle femminelle dai primi 6 nodi della base del germoglio, appena dopo l’allegagione e all’invaiatura, per i vitigni “Sangiovese” e il “Ciliegiolo”, e nel corso del 2009 sul Sangiovese è stato anche valutato l’effetto della defogliazione precoce in pre-fioritura. Nel corso del 2007 è stato studiato l’effetto della differente intensità della defogliazione precoce post-allegagione sulla componente aromatica del Moscato bianco rimuovendo 4 o 6 foglie dalla base del tralcio. Sono stati rilevati i principali caratteri vegeto-produttivi (superficie fogliare totale ed esposta e loro rapporti con la produzione, femminelle e superficie fogliare femminelle, vigoria, peso medio grappolo e acino, produzione a pianta) e macrostrutturali delle uve (zuccheri, pH, acidità), e analizzata composizione aromatica delle uve per mezzo di metodologia SPE e apparato GC-MS, nonché il contenuto dei carotenoidi, quali precursori degli aromi, per mezzo di HPLC. La sfogliatura, particolarmente quella precoce, ha influenzato significativamente il contenuto aromatico delle uve dei tre vitigni in tutte le annate considerate, con particolare riferimento al contenuto in C13-norisoprenoidi, che hanno presentato un incremento fino ad oltre il 50% rispetto al controllo non defogliato, incremento che tuttavia è apparso essere fortemente dipendente dal complesso dei parametri vegetativi. La defogliazione ha decisamente influenzato anche il metabolismo dei carotenoidi, precursori dei C13-norisoprenoidi, effetto che comunque è apparso dipendere dalle condizioni di vegetazione delle piante utilizzate per la sperimentazione. Ed è proprio a causa della forte influenza dei parametri vegetativi, che effetto della defogliazione sulle altre classi di aromi (monoterpeni, derivati del benzene, alcoli alifatici), positivo o negativo a secondo della classe aromatica, è apparso meno chiaro. I suddetti risultati sono discussi in relazione alle conoscenze pregresse sulle vie biosintetiche delle varie classi di aromi e loro precursori, ai parametri vegeto-produttivi, e alle differenti condizioni microclimatiche della zona dei grappoli dovute alla defogliazione.
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