Il saggio illustra i risultati degli studi sull'architettura rinascimentale a Pisa nel Quattrocento, ottenuti dell'ambito del PRIN "L'architettura del classicismo tra Quattrocento e Cinquecento", fornendo un'interpretazione nuova dell'architettura rinascimentale a Pisa nel XV secolo. Se inizialmente la città, segnata da una radicata tradizione nella lavorazione del marmo e ricca di riferimenti all’antichità classica, assunse il ruolo di un laboratorio in cui ebbero luogo rilevanti sperimentazioni del nuovo linguaggio all’antica, nella seconda metà del Quattrocento, grazie all’iniziativa dell’arcivescovo Filippo de’Medici e grazie alla politica di rilancio della città avviata dai Medici furono attuate le singolari soluzioni architettoniche che, orientate verso il gusto delle antiche magnificenze, echeggiano le idee albertiane, anticipando addirittura le novità urbinate (Palazzo arcivescovile), e si coniugano con la tradizione locale; oltre alle particolarità stilistiche, emergono le significative innovazioni tipologiche(sopratutto nella Domus episcopale-che rappresenta una prima nuova versione del palazzo umanistico- e nell'edificio della Sapienza). Il saggio pone un'attenzione particolare sul rinnovamento architettonico promosso dall'arcivesco Filippo de'Medici e da Lorenzo il Magnico, analizzando gli esempi degli edifici civili e religiosi, e fornendo contribui sui loro ideatori e realizzatori.

Prima dominazione fiorentina: avvio verso una nuova stagione architettonica tra il gusto di antiche magnificenze, l'eredità brunelleschiana e gli echi albertiani

KARWACKA, EWA JOLANTA
2010-01-01

Abstract

Il saggio illustra i risultati degli studi sull'architettura rinascimentale a Pisa nel Quattrocento, ottenuti dell'ambito del PRIN "L'architettura del classicismo tra Quattrocento e Cinquecento", fornendo un'interpretazione nuova dell'architettura rinascimentale a Pisa nel XV secolo. Se inizialmente la città, segnata da una radicata tradizione nella lavorazione del marmo e ricca di riferimenti all’antichità classica, assunse il ruolo di un laboratorio in cui ebbero luogo rilevanti sperimentazioni del nuovo linguaggio all’antica, nella seconda metà del Quattrocento, grazie all’iniziativa dell’arcivescovo Filippo de’Medici e grazie alla politica di rilancio della città avviata dai Medici furono attuate le singolari soluzioni architettoniche che, orientate verso il gusto delle antiche magnificenze, echeggiano le idee albertiane, anticipando addirittura le novità urbinate (Palazzo arcivescovile), e si coniugano con la tradizione locale; oltre alle particolarità stilistiche, emergono le significative innovazioni tipologiche(sopratutto nella Domus episcopale-che rappresenta una prima nuova versione del palazzo umanistico- e nell'edificio della Sapienza). Il saggio pone un'attenzione particolare sul rinnovamento architettonico promosso dall'arcivesco Filippo de'Medici e da Lorenzo il Magnico, analizzando gli esempi degli edifici civili e religiosi, e fornendo contribui sui loro ideatori e realizzatori.
2010
Karwacka, EWA JOLANTA
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