La sessualità è una dimensione totalmente pervasiva dell’essere umano e, talvolta, è molto difficile coglierne le componenti. La prospettiva di approccio da molti anni in uso è la prospettiva bio-psico-sociale e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità più volte ha ribadito, a proposito della salute sessuale, che questa consiste in “ Benessere fisico, emozionale, mentale e sociale collegato alla sessualità”. La persona umana , intesa come essere unico nelle sue componenti biologiche e psicologiche sviluppa pensieri, convinzioni, desideri, valori etici, fattori spirituali che si estrinsecano in tendenze, comportamenti, abitudini, che continuamente si raffrontano con leggi, situazioni economiche, ambienti sociali e politici. A questo si aggiungano da una parte le componenti genetiche e eventi di vita, quali malattie, traumi, stili di vita, abitudini voluttuarie. La sessualità ha, dunque, aspetti e valenze, fisiche, psiche, relazioni e sociali che comprendono tutta la persona nella sua integrità e ogni problema sessuale si traduce in un attacco a tutta la persona e alla autostima. Una sessualità pienamente agita, attraverso il processo di gratificazione sessuale, si traduce in un rinforzo dell’identità, mentre un suo fallimento genera una spirale di eventi, che alla fine attaccano profondamente le basi dell’identità. Ansia, fallimento, vari tentativi di riprova costituiscono i momenti iniziali di una sessualità disfunzionale. Seguono la paura e l’evitamento, qualche volta si verifica un estremo tentativo, con esito, per lo più, in un quadro depressivo in cui non solo l’identità dell’individuo, ma l’identità della persona e della coppia si modificano per lo più in un atteggiamento depressivo, talvolta fino al dissolvimento della unione. Ogni disturbo sessuale può privare la persona del piacere sessuale e risultare in uno stress personale, psicologico e somatico sottile, ma significativo, con sviluppo di sentimenti simili nell’uomo e nella donna: disperazione, frustrazione, imbarazzo, paura di fallire, rabbia, colpa e vergogna, paura del rifiuto, auto-colpevolezza, depressione, dolore e perdita. tradimento, paura dell’abbandono. Tutti questi aspetti devono essere tenuti in debito conto sia nello studio della sessualità “normale”, sia in una descrizione dei disturbi della sessualità. Una classificazione utile è quella contenuta nel DSM-IV-TR, che a proposito dei Disturbi Sessuali distingue: 1- Disfunzioni Sessuali, 2- Parafilie, 3- Disturbi della identità di genere (DIG). Ogni disturbo può essere di tipo permanente o acquisito, generalizzato o situazionale, dovuto a fattori psicologici o organici o combinati Inoltre, sono da considerare i disturbi sessuali associati a disturbi psichici e all’uso di farmaci psicoattivi.
Disturbi sessuali
BASILE FASOLO, CIRO
2011-01-01
Abstract
La sessualità è una dimensione totalmente pervasiva dell’essere umano e, talvolta, è molto difficile coglierne le componenti. La prospettiva di approccio da molti anni in uso è la prospettiva bio-psico-sociale e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità più volte ha ribadito, a proposito della salute sessuale, che questa consiste in “ Benessere fisico, emozionale, mentale e sociale collegato alla sessualità”. La persona umana , intesa come essere unico nelle sue componenti biologiche e psicologiche sviluppa pensieri, convinzioni, desideri, valori etici, fattori spirituali che si estrinsecano in tendenze, comportamenti, abitudini, che continuamente si raffrontano con leggi, situazioni economiche, ambienti sociali e politici. A questo si aggiungano da una parte le componenti genetiche e eventi di vita, quali malattie, traumi, stili di vita, abitudini voluttuarie. La sessualità ha, dunque, aspetti e valenze, fisiche, psiche, relazioni e sociali che comprendono tutta la persona nella sua integrità e ogni problema sessuale si traduce in un attacco a tutta la persona e alla autostima. Una sessualità pienamente agita, attraverso il processo di gratificazione sessuale, si traduce in un rinforzo dell’identità, mentre un suo fallimento genera una spirale di eventi, che alla fine attaccano profondamente le basi dell’identità. Ansia, fallimento, vari tentativi di riprova costituiscono i momenti iniziali di una sessualità disfunzionale. Seguono la paura e l’evitamento, qualche volta si verifica un estremo tentativo, con esito, per lo più, in un quadro depressivo in cui non solo l’identità dell’individuo, ma l’identità della persona e della coppia si modificano per lo più in un atteggiamento depressivo, talvolta fino al dissolvimento della unione. Ogni disturbo sessuale può privare la persona del piacere sessuale e risultare in uno stress personale, psicologico e somatico sottile, ma significativo, con sviluppo di sentimenti simili nell’uomo e nella donna: disperazione, frustrazione, imbarazzo, paura di fallire, rabbia, colpa e vergogna, paura del rifiuto, auto-colpevolezza, depressione, dolore e perdita. tradimento, paura dell’abbandono. Tutti questi aspetti devono essere tenuti in debito conto sia nello studio della sessualità “normale”, sia in una descrizione dei disturbi della sessualità. Una classificazione utile è quella contenuta nel DSM-IV-TR, che a proposito dei Disturbi Sessuali distingue: 1- Disfunzioni Sessuali, 2- Parafilie, 3- Disturbi della identità di genere (DIG). Ogni disturbo può essere di tipo permanente o acquisito, generalizzato o situazionale, dovuto a fattori psicologici o organici o combinati Inoltre, sono da considerare i disturbi sessuali associati a disturbi psichici e all’uso di farmaci psicoattivi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.