Il passato del nostro paese offre numerosi esempi di esperienze migranti, che lungo i secoli hanno segnato la vita d'intere comunità, gettando ponti culturali, costruendo importanti rapporti di collaborazione economica e d’integrazione civile. Una delle esperienze più significative è quella che legò per oltre quattro secoli, tra medioevo ed età moderna e contemporanea, i più importanti scali marittimi e snodi commerciali della penisola alle comunità alpine del bergamasco, della Valtellina e della Svizzera italiana, cui le diverse città, secondo uno schema abituale, accordarono il privilegio di fornire la manodopera da adibire alla movimentazione delle merci soggette ai diritti doganali. Il saggio ripercorre le vicende della Compagnia dei facchini della Dogana di Livorno a partire dalla fondazione, nel 1602, ricostruendone il profilo storico-istituzionale, soffermandosi sulle ricadute economico-sociali che le rimesse dei lavoratori emigrati ebbero nei paesi d'origine, sulla strutturazione delle loro economie domestiche, e sull'aspra concorrenza con la manodopera locale, che fu all’origine di tensioni crescenti per tutta l’età moderna, fino a sfociare nella abolizione del privilegio nel corso dei moti del '48.
Livorno: fronte del porto. Monelli, Carovane e Bergamaschi della Dogana (1602-1847)
ADDOBBATI, ANDREA
2011-01-01
Abstract
Il passato del nostro paese offre numerosi esempi di esperienze migranti, che lungo i secoli hanno segnato la vita d'intere comunità, gettando ponti culturali, costruendo importanti rapporti di collaborazione economica e d’integrazione civile. Una delle esperienze più significative è quella che legò per oltre quattro secoli, tra medioevo ed età moderna e contemporanea, i più importanti scali marittimi e snodi commerciali della penisola alle comunità alpine del bergamasco, della Valtellina e della Svizzera italiana, cui le diverse città, secondo uno schema abituale, accordarono il privilegio di fornire la manodopera da adibire alla movimentazione delle merci soggette ai diritti doganali. Il saggio ripercorre le vicende della Compagnia dei facchini della Dogana di Livorno a partire dalla fondazione, nel 1602, ricostruendone il profilo storico-istituzionale, soffermandosi sulle ricadute economico-sociali che le rimesse dei lavoratori emigrati ebbero nei paesi d'origine, sulla strutturazione delle loro economie domestiche, e sull'aspra concorrenza con la manodopera locale, che fu all’origine di tensioni crescenti per tutta l’età moderna, fino a sfociare nella abolizione del privilegio nel corso dei moti del '48.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.