Nel lavoro viene preso in esame l’ Italienisches Liederbuch di Paul Heyse, pubblicato nel 1860 e sottoposto nei decenni successivi a numerose revisioni e integrazioni. L’interesse di Heyse per il patrimonio della poesia popolare italiana è legato inizialmente alla concezione di poesia popolare nazionale diffusasi in Germania grazie al Wunderhorn di Arnim e Brentano. Questa impostazione, tuttavia, si modifica gradualmentesi negli anni successivi alla prima pubblicazione del Liederbuch attraverso i contatti (diretti o indiretti) avviati da Heyse con gli studiosi e i raccoglitori italiani (soprattutto Comparetti e, probabilmente, il piemontese Ferraro). Le modifiche apportate alla raccolta, sia per quanto riguarda la scelta dei testi, sia per quanto riguarda le strategie traduttive, testimoniano di questa evoluzione, che culmina in una revisione completa della concezione iniziale di “poesia popolare”. Eloquente soprattutto la scelta delle raccolte da cui sono tratti i componimenti tradotti da Heyse: nella fase iniziale Tommaseo e soprattutto Marcoaldi, nella fase più tarda Nigra e, sporadicamente, Pitrè. Dalla ricostruzione emerge lo stereotipo nazionale cui Heyse si attiene: la poesia e la canzone popolari in Italia sarebbero prodotto di una nazione in cui “poesia d’arte” e “poesia di natura” si intrecciano e spesso si fondono. Qui emergerebbe la differenza più vistosa rispetto alle popolazioni nordiche, soprattutto la Germania. Ne sarebbe testimonianza la mancanza di ballate. Lo studio, intrapreso negli ultimi anni, dell’opera di Nigra e il breve ma denso rapporto epistolare con lo studioso italiano comporta una radicale revisione di questo stereotipo.
"Ein Charakterbild in Miniatur". Paul Heyse und die italienische Volkspoesie
CERMELLI, GIOVANNA
2011-01-01
Abstract
Nel lavoro viene preso in esame l’ Italienisches Liederbuch di Paul Heyse, pubblicato nel 1860 e sottoposto nei decenni successivi a numerose revisioni e integrazioni. L’interesse di Heyse per il patrimonio della poesia popolare italiana è legato inizialmente alla concezione di poesia popolare nazionale diffusasi in Germania grazie al Wunderhorn di Arnim e Brentano. Questa impostazione, tuttavia, si modifica gradualmentesi negli anni successivi alla prima pubblicazione del Liederbuch attraverso i contatti (diretti o indiretti) avviati da Heyse con gli studiosi e i raccoglitori italiani (soprattutto Comparetti e, probabilmente, il piemontese Ferraro). Le modifiche apportate alla raccolta, sia per quanto riguarda la scelta dei testi, sia per quanto riguarda le strategie traduttive, testimoniano di questa evoluzione, che culmina in una revisione completa della concezione iniziale di “poesia popolare”. Eloquente soprattutto la scelta delle raccolte da cui sono tratti i componimenti tradotti da Heyse: nella fase iniziale Tommaseo e soprattutto Marcoaldi, nella fase più tarda Nigra e, sporadicamente, Pitrè. Dalla ricostruzione emerge lo stereotipo nazionale cui Heyse si attiene: la poesia e la canzone popolari in Italia sarebbero prodotto di una nazione in cui “poesia d’arte” e “poesia di natura” si intrecciano e spesso si fondono. Qui emergerebbe la differenza più vistosa rispetto alle popolazioni nordiche, soprattutto la Germania. Ne sarebbe testimonianza la mancanza di ballate. Lo studio, intrapreso negli ultimi anni, dell’opera di Nigra e il breve ma denso rapporto epistolare con lo studioso italiano comporta una radicale revisione di questo stereotipo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.