L'articolo prende in esame la messinscena del "Filippo" di Alfieri, per la regia di Valerio Binasco (Fondazione del teatro stabile di Torino, spettacolo di inaugurazione della Stagione 2010/2011). Dal confronto con il testo emerge una visione performativa che porta all'estremo l'incapacità o impossibilità di reazione attiva da parte delle vittime d'un padre-re-regista d'un dramma che trasforma il luogo indeterminato dell'"orribil reggia" in teatro; nel finale, per Binasco, l'enimmatico mostro incarnato, per Alfieri, da Filippo, esclude l'atto suicida di Carlo, così che l'inetto figlio-suddito venga ucciso da Gomez, il suo scherano. Ma Binasco (anche interprete di Filippo), estendendo nelle note di regia tale impotenza a ribellarsi all'Autorità - sia pure ridotta a una maschera - a "questa nostra epoca di imbecillità totalitaria", dimostra di cogliere nel testo i valori di senso che oltrepassano la fine secolo o il passaggio di secolo alfieriani, assumendo una portata politica (che forse l'Autore aveva vertiginosamente prevista).

"Il privato è politico: in scena, per Binasco, il Tiranno sempiterno di Alfieri"

BARSOTTI, ANNA
2011-01-01

Abstract

L'articolo prende in esame la messinscena del "Filippo" di Alfieri, per la regia di Valerio Binasco (Fondazione del teatro stabile di Torino, spettacolo di inaugurazione della Stagione 2010/2011). Dal confronto con il testo emerge una visione performativa che porta all'estremo l'incapacità o impossibilità di reazione attiva da parte delle vittime d'un padre-re-regista d'un dramma che trasforma il luogo indeterminato dell'"orribil reggia" in teatro; nel finale, per Binasco, l'enimmatico mostro incarnato, per Alfieri, da Filippo, esclude l'atto suicida di Carlo, così che l'inetto figlio-suddito venga ucciso da Gomez, il suo scherano. Ma Binasco (anche interprete di Filippo), estendendo nelle note di regia tale impotenza a ribellarsi all'Autorità - sia pure ridotta a una maschera - a "questa nostra epoca di imbecillità totalitaria", dimostra di cogliere nel testo i valori di senso che oltrepassano la fine secolo o il passaggio di secolo alfieriani, assumendo una portata politica (che forse l'Autore aveva vertiginosamente prevista).
2011
Barsotti, Anna
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/147940
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