L’Italia è un paese che invecchia molto rapidamente. Da un punto di vista demografico, politico, sociale e culturale, dov’è rilevabile il corso di una complessa crisi di autorità e di identità che attraversa le generazioni, i reciproci rapporti, i momenti di transizione del ciclo della vita. Le istituzioni del paese non paiono estranee al problema, profondendo impegni contradditori a proposito, limitate attenzioni ai bisogni di espressione razionale, emotiva e simbolica e ridotti sostegni alle aspettative di auto-realizzazione tipiche di ogni genere e passaggio di età. A farne le spese sono tutti i gruppi sociali. Ma particolarmente penalizzate paiono le aspirazioni dei giovani, tra lunghi e incerti percorsi di transizione verso l’età adulta, visioni pregiudiziali e scarsa propensione a sostenerne e riconoscerne i percorsi di autonomia. Il saggio delinea alcune caratteristiche minime di una politica sociale territoriale mirata a promuovere la partecipazione dei giovani attori alla società e a favorire l’interazione anche conflittuale fra generazioni e gruppi diversi. Con un occhio alla generalità dei fenomeni e un altro alla peculiarità dei micro-processi di interazione. La prima parte è dedicata ad una a-sistematica analisi di inquadramento. La seconda dà brevemente conto di alcune esperienze realizzate nel campo delle politiche giovanili tra gli anni ’80 e 2000. La terza, muovendo da una sintetica rivisitazione di queste ultime, delinea alcune specifiche qualità di una politica sociale del confronto e del conflitto (anche) tra generazioni, individuandone i principali presupposti teorici e metodologici.
Per una politica sociale del confronto e del conflitto. Brevi appunti tra teoria e prassi sul riconoscimento tra generazioni
VILLA, MATTEO
2011-01-01
Abstract
L’Italia è un paese che invecchia molto rapidamente. Da un punto di vista demografico, politico, sociale e culturale, dov’è rilevabile il corso di una complessa crisi di autorità e di identità che attraversa le generazioni, i reciproci rapporti, i momenti di transizione del ciclo della vita. Le istituzioni del paese non paiono estranee al problema, profondendo impegni contradditori a proposito, limitate attenzioni ai bisogni di espressione razionale, emotiva e simbolica e ridotti sostegni alle aspettative di auto-realizzazione tipiche di ogni genere e passaggio di età. A farne le spese sono tutti i gruppi sociali. Ma particolarmente penalizzate paiono le aspirazioni dei giovani, tra lunghi e incerti percorsi di transizione verso l’età adulta, visioni pregiudiziali e scarsa propensione a sostenerne e riconoscerne i percorsi di autonomia. Il saggio delinea alcune caratteristiche minime di una politica sociale territoriale mirata a promuovere la partecipazione dei giovani attori alla società e a favorire l’interazione anche conflittuale fra generazioni e gruppi diversi. Con un occhio alla generalità dei fenomeni e un altro alla peculiarità dei micro-processi di interazione. La prima parte è dedicata ad una a-sistematica analisi di inquadramento. La seconda dà brevemente conto di alcune esperienze realizzate nel campo delle politiche giovanili tra gli anni ’80 e 2000. La terza, muovendo da una sintetica rivisitazione di queste ultime, delinea alcune specifiche qualità di una politica sociale del confronto e del conflitto (anche) tra generazioni, individuandone i principali presupposti teorici e metodologici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.