The present paper deals with one of the latest novels by J.M. Coetzee, the Afrikaner Nobel-Prize winner. 'Diary of a Bad Year' (2007), a text which in 2009 had not been quite investigated by critics, is here analyzed from a structural perspective (its musical-score and polyphonic form, the three enunciating subjects, the two sections respectively entitled 'Strong Opinions' and 'Second Diary') and in connection with the contamination and evolution of contrasting epistemic orders. Attention is thus drawn to a dialectical terrain where the 'strong (and often fiercely self-ironical) opinions' of old JC (a fictional double for Coetzee) are constantly countervailed by the naive, albeit sincere and spontaneous ones, of young Anya. A final, harmonious epilogue can then be shown to take shape. At the same time, however, the antagonistic voice of Alan, the new Philistine calling on hypertechnological progress and global economy, keeps on reacting with violence to the moral and ideological challenges from the man of letters. / Il contributo affronta uno dei romanzi più recenti del Premio Nobel afrikaner J.M. Coetzee. 'Diary of a Bad Year', testo sul quale nel 2009 non esisteva una bibliografia critica rilevante, viene qui analizzato dal punto di vista strutturale (la forma simile a uno spartito musicale, la polifonia e i tre soggetti dell'enunciazione, la divisione in una sezione intitolata 'Strong Opinions' e una seconda denominata 'Second Diary') e in connessione con l'ibridarsi e l'evolversi di prospettive epistemiche contrastanti. L'attenzione si concentra così su un terreno dialettico dove le opinioni decise, spesso ferocemente autoironiche del senescente JC (doppio diegetico di Coetzee) trovano un costante contrappunto in quelle ingenue, ma sincere e spontanee, della giovane Anya, fino a lasciar intravedere una risoluzione armonica. Nel contempo, la voce antagonistica di Alan, il nuovo filisteo apologeta del progresso ipertecnologico e dell'economia globale, non cessa di rispondere con violenza alle sfide etiche e ideologiche dell'uomo di lettere.

J.M. Coetzee's 'Diary of a Bad Year' and the Risky Challenge of Cultivating Strong Opinions

GIOVANNELLI, LAURA
2011-01-01

Abstract

The present paper deals with one of the latest novels by J.M. Coetzee, the Afrikaner Nobel-Prize winner. 'Diary of a Bad Year' (2007), a text which in 2009 had not been quite investigated by critics, is here analyzed from a structural perspective (its musical-score and polyphonic form, the three enunciating subjects, the two sections respectively entitled 'Strong Opinions' and 'Second Diary') and in connection with the contamination and evolution of contrasting epistemic orders. Attention is thus drawn to a dialectical terrain where the 'strong (and often fiercely self-ironical) opinions' of old JC (a fictional double for Coetzee) are constantly countervailed by the naive, albeit sincere and spontaneous ones, of young Anya. A final, harmonious epilogue can then be shown to take shape. At the same time, however, the antagonistic voice of Alan, the new Philistine calling on hypertechnological progress and global economy, keeps on reacting with violence to the moral and ideological challenges from the man of letters. / Il contributo affronta uno dei romanzi più recenti del Premio Nobel afrikaner J.M. Coetzee. 'Diary of a Bad Year', testo sul quale nel 2009 non esisteva una bibliografia critica rilevante, viene qui analizzato dal punto di vista strutturale (la forma simile a uno spartito musicale, la polifonia e i tre soggetti dell'enunciazione, la divisione in una sezione intitolata 'Strong Opinions' e una seconda denominata 'Second Diary') e in connessione con l'ibridarsi e l'evolversi di prospettive epistemiche contrastanti. L'attenzione si concentra così su un terreno dialettico dove le opinioni decise, spesso ferocemente autoironiche del senescente JC (doppio diegetico di Coetzee) trovano un costante contrappunto in quelle ingenue, ma sincere e spontanee, della giovane Anya, fino a lasciar intravedere una risoluzione armonica. Nel contempo, la voce antagonistica di Alan, il nuovo filisteo apologeta del progresso ipertecnologico e dell'economia globale, non cessa di rispondere con violenza alle sfide etiche e ideologiche dell'uomo di lettere.
2011
9788890396984
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