È un saggio sostanzialmente analitico, che attraverso il percorso alfieriano del Grande attore (in parte ereditato dal nonno materno e dal padre) cerca di evidenziare alcune qualità dell’artista, non sempre omogenee. Tre sezioni intitolate alle rispettive parti che affronta in ordine d’età e di tempo: il “giovane guerriero” David cui corrisponde per physique du rôle già a 14 anni, quando entra in compagnia con Gustavo Modena (nel 1843) e lo interpreta l’anno seguente accanto al suo maestro (nel ’44), distinguendosi per la voce nei Canti del III atto, e a cui ritornerà quasi alla fine della sua carriera, in un recital del III atto per la compagnia di Cesare Rossi (nel 1888); il secondo “giovane guerriero” Oreste, ostinatamente strappato al capocomico Domeniconi, per una “beneficiata” del ’47; infine il suo cavallo di battaglia Saul, a partire dal 1854, per cui s’impone il confronto, appunto, con Gustavo Modena. L’ultima sezione è dedicata alla commemorazione del centenario della morte dell’Astigiano, o “riformatore della tragica palestra”, di cui si hanno nel museo dell’Attore di Genova tre manoscritti inediti; due dei quali così simili da far pensare a stesure variate d’uno stesso discorso, e in cui emerge, paradossalmente, nel paragone con Shakespeare, l’esaltazione di quest’ultimo.

"Salvini e Alfieri"

BARSOTTI, ANNA
2011-01-01

Abstract

È un saggio sostanzialmente analitico, che attraverso il percorso alfieriano del Grande attore (in parte ereditato dal nonno materno e dal padre) cerca di evidenziare alcune qualità dell’artista, non sempre omogenee. Tre sezioni intitolate alle rispettive parti che affronta in ordine d’età e di tempo: il “giovane guerriero” David cui corrisponde per physique du rôle già a 14 anni, quando entra in compagnia con Gustavo Modena (nel 1843) e lo interpreta l’anno seguente accanto al suo maestro (nel ’44), distinguendosi per la voce nei Canti del III atto, e a cui ritornerà quasi alla fine della sua carriera, in un recital del III atto per la compagnia di Cesare Rossi (nel 1888); il secondo “giovane guerriero” Oreste, ostinatamente strappato al capocomico Domeniconi, per una “beneficiata” del ’47; infine il suo cavallo di battaglia Saul, a partire dal 1854, per cui s’impone il confronto, appunto, con Gustavo Modena. L’ultima sezione è dedicata alla commemorazione del centenario della morte dell’Astigiano, o “riformatore della tragica palestra”, di cui si hanno nel museo dell’Attore di Genova tre manoscritti inediti; due dei quali così simili da far pensare a stesure variate d’uno stesso discorso, e in cui emerge, paradossalmente, nel paragone con Shakespeare, l’esaltazione di quest’ultimo.
2011
Barsotti, Anna
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/149447
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