Villa Oliva Giardini, costruita nei primi anni del ‘500, fa parte del complesso di ville e dimore storiche che si possono trovare su tutto il territorio lucchese e grazie alle sue particolarità botaniche, artistiche e progettuali contribuisce ad abbellirne l’armonioso paesaggio collinare. Da circa 40 anni la Villa appartiene alla famiglia Oliva, che si è occupata delle prime grandi opere di restauro come la ricostruzione della scala esterna che collega la “coffee house” e la ragnaia, il rifacimento del piano di calpestio del viale dei carpini e i lavori all’edificio principale e alle stalle. Un terrilogio del XVII secolo, conservato presso l’archivio di Stato di Lucca, ci fornisce la più antica descrizione della villa e del giardino: tre grandi aree terrazzate, poste a diverso livello di altezza e perpendicolari alla facciata del palazzo, ognuna delle quali con caratteristiche proprie e deputata ad un utilizzo specifico, costruite in questo modo per correggere la doppia pendenza del terreno che sale verso nord e verso est. Nella molteplicità dei giardini e paesaggi toscani, ricchi di elementi architettonici e botanici ed influenzati dalle più diverse correnti di pensiero che si sono susseguite nel corso dei secoli, trova spazio questo piccolo parco nato nel ‘600 ed incastonato nel collinare paesaggio lucchese. Pur non essendo un giardino incantato, un bosco sacro o fantastico, il parco di Villa Oliva offre ad uno sguardo più attento una sottile rete di tracce allegoriche e simboliche, distribuite casualmente nel parco, che indicano una cultura del magico e del grottesco la quale ha accompagnato le modificazioni del giardino durante i secoli. Una testimonianza della presenza di questi elementi fantastici ci arriva da G.C. Martini che visitò la villa nei primi anni del Settecento e scrisse che essa “aveva presso l’ingresso una magnifica cortina di cipressi ben potati; nel mezzo vi si trovava una grande grotta di tufo fornita di numerosi e vari getti d’acqua… i blocchi di tufo uniti in modo da rappresentare dei candelieri… dei mascheroni ed altre figure. In mezzo alla grotta c’è un’apertura attraverso la quale si può guardare nel retrostante oliveto”. Ci troviamo così in un’altra dimensione che sfugge dal classico giardino formale all’italiana e ci catapulta verso un mondo popolato da creature fiabesche che, da elementi di pietra, prendono forma sotto i nostri occhi stupiti e ci consentono di guardare oltre, di volgere lo sguardo verso ciò che si trova dietro alla regolarità delle siepi e delle aiuole, verso il selvaggio e l’inesplorato. Nonostante molti di questi elementi siano andati persi nel corso dei secoli, si trovano ancora tracce seminascoste di figure satiriche, mostri e dee che si inseriscono nel parco e formano una sorta di percorso parallelo nel giardino che ci accompagna durante la nostra visita.

Alla scoperta di tracce di wonderland nel parco di villa Oliva a S. Pancrazio (LU)

CINELLI, FABRIZIO;PUNTONI, PIERO;
2011-01-01

Abstract

Villa Oliva Giardini, costruita nei primi anni del ‘500, fa parte del complesso di ville e dimore storiche che si possono trovare su tutto il territorio lucchese e grazie alle sue particolarità botaniche, artistiche e progettuali contribuisce ad abbellirne l’armonioso paesaggio collinare. Da circa 40 anni la Villa appartiene alla famiglia Oliva, che si è occupata delle prime grandi opere di restauro come la ricostruzione della scala esterna che collega la “coffee house” e la ragnaia, il rifacimento del piano di calpestio del viale dei carpini e i lavori all’edificio principale e alle stalle. Un terrilogio del XVII secolo, conservato presso l’archivio di Stato di Lucca, ci fornisce la più antica descrizione della villa e del giardino: tre grandi aree terrazzate, poste a diverso livello di altezza e perpendicolari alla facciata del palazzo, ognuna delle quali con caratteristiche proprie e deputata ad un utilizzo specifico, costruite in questo modo per correggere la doppia pendenza del terreno che sale verso nord e verso est. Nella molteplicità dei giardini e paesaggi toscani, ricchi di elementi architettonici e botanici ed influenzati dalle più diverse correnti di pensiero che si sono susseguite nel corso dei secoli, trova spazio questo piccolo parco nato nel ‘600 ed incastonato nel collinare paesaggio lucchese. Pur non essendo un giardino incantato, un bosco sacro o fantastico, il parco di Villa Oliva offre ad uno sguardo più attento una sottile rete di tracce allegoriche e simboliche, distribuite casualmente nel parco, che indicano una cultura del magico e del grottesco la quale ha accompagnato le modificazioni del giardino durante i secoli. Una testimonianza della presenza di questi elementi fantastici ci arriva da G.C. Martini che visitò la villa nei primi anni del Settecento e scrisse che essa “aveva presso l’ingresso una magnifica cortina di cipressi ben potati; nel mezzo vi si trovava una grande grotta di tufo fornita di numerosi e vari getti d’acqua… i blocchi di tufo uniti in modo da rappresentare dei candelieri… dei mascheroni ed altre figure. In mezzo alla grotta c’è un’apertura attraverso la quale si può guardare nel retrostante oliveto”. Ci troviamo così in un’altra dimensione che sfugge dal classico giardino formale all’italiana e ci catapulta verso un mondo popolato da creature fiabesche che, da elementi di pietra, prendono forma sotto i nostri occhi stupiti e ci consentono di guardare oltre, di volgere lo sguardo verso ciò che si trova dietro alla regolarità delle siepi e delle aiuole, verso il selvaggio e l’inesplorato. Nonostante molti di questi elementi siano andati persi nel corso dei secoli, si trovano ancora tracce seminascoste di figure satiriche, mostri e dee che si inseriscono nel parco e formano una sorta di percorso parallelo nel giardino che ci accompagna durante la nostra visita.
2011
Quilici, S; Cinelli, Fabrizio; Puntoni, Piero; Lorenzi, R.
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