Il management e la conoscenza delle aree di pianura hanno assunto un ruolo di fondamentale importanza perché intensamente antropizzate e sede di ingenti interessi socio-economici. La gestione delle risorse idriche, il monitoraggio dei fenomeni di subsidenza, la tutela del patrimonio archeologico ed edilizio sono, perciò elementi di crescente attenzione ma che non possono prescindere anche da una conoscenza approfondita dell’architettura stratigrafica del sottosuolo. Il grado di attendibilità dei modelli di circolazione dei fluidi, base indispensabile per una corretta ed efficace gestione della risorsa idrica, è strettamente connesso all’accuratezza della ricostruzione dell’architettura sedimentaria del sottosuolo e, di conseguenza, ai modelli interpretativi che mettono in relazione litofacies ed ambienti deposizionali. Tali relazioni debbono inoltre essere costrette all’interno di un quadro cronostratigrafico che restituisca un’evoluzione stratigrafico - deposizionale coerente sia in termini di spazio che di tempo. Lo stesso grado di dettaglio è necessario complemento nella ricerca archeologica per meglio definire le caratteristiche ambientali nel quale un certo sito si sviluppava, oppure per elaborare carte del potenziale archeologico che sono di fondamentale importanza per la redazione di piani strutturali efficaci. Questi ultimi, infine, non possono non tenere conto dei fenomeni di subsidenza, che sono facilmente contestualizzabili e misurabili solo all’interno di un quadro crono-stratigrafico e deposizionale del sottosuolo ben definito, o di particolari depositi con caratteristiche geotecniche peculiari (a Pisa è ben noto il “pancone”) la cui distribuzione e spessore sono definibili e prevedibili solo laddove siano disponibili modelli affidabili dell’architettura deposizionale del sottosuolo. Lo studio ad alta risoluzione delle successioni sedimentarie tardo-quaternarie delle aree di pianura è, inoltre, di fondamentale importanza per la verifica dei modelli della stratigrafia sequenziale che costituisce l’approccio metodologico moderno utilizzato per la ricerca di idrocarburi o di qualsiasi atro tipo di fluido. Lo scarso grado o l’assenza di deformazione tettonica che caratterizzano i depositi di queste aree e la possibilità di effettuare datazioni assolute permette una definizione di dettaglio, a scala di bacino, dei vari modelli deposizionali e della loro evoluzione in funzione di fattori di controllo, quali l’eustatismo o il clima. In questo senso, la grande attenzione rivolta attualmente al riscaldamento globale e alle possibili variazioni del livello del mare ad esso connesse (IPCC, 2001, 2007, ALLEY, 2003, NATIONAL RESEARCH iCOUNCILNRC, 2002), trova un importante riferimento in questi sistemi deposizionali, il cui studio e modellizzazione potrebbero consentire una finestra di osservazione più ampia per la previsione degli scenari futuri legati ai cambiamenti climatici in atto. La possibilità di studiare nel dettaglio la stratigrafia di sottosuolo e di ricostruirne in modo corretto l’architettura deposizionale, non può però prescindere dalla realizzazione di sondaggi a carotaggio continuo, unico strumento di osservazione diretta del sottosuolo, e dall’utilizzo di un approccio di tipo multidisciplinare al loro studio.

La Macro-Area: la pianura di Pisa

SARTI, GIOVANNI
2012-01-01

Abstract

Il management e la conoscenza delle aree di pianura hanno assunto un ruolo di fondamentale importanza perché intensamente antropizzate e sede di ingenti interessi socio-economici. La gestione delle risorse idriche, il monitoraggio dei fenomeni di subsidenza, la tutela del patrimonio archeologico ed edilizio sono, perciò elementi di crescente attenzione ma che non possono prescindere anche da una conoscenza approfondita dell’architettura stratigrafica del sottosuolo. Il grado di attendibilità dei modelli di circolazione dei fluidi, base indispensabile per una corretta ed efficace gestione della risorsa idrica, è strettamente connesso all’accuratezza della ricostruzione dell’architettura sedimentaria del sottosuolo e, di conseguenza, ai modelli interpretativi che mettono in relazione litofacies ed ambienti deposizionali. Tali relazioni debbono inoltre essere costrette all’interno di un quadro cronostratigrafico che restituisca un’evoluzione stratigrafico - deposizionale coerente sia in termini di spazio che di tempo. Lo stesso grado di dettaglio è necessario complemento nella ricerca archeologica per meglio definire le caratteristiche ambientali nel quale un certo sito si sviluppava, oppure per elaborare carte del potenziale archeologico che sono di fondamentale importanza per la redazione di piani strutturali efficaci. Questi ultimi, infine, non possono non tenere conto dei fenomeni di subsidenza, che sono facilmente contestualizzabili e misurabili solo all’interno di un quadro crono-stratigrafico e deposizionale del sottosuolo ben definito, o di particolari depositi con caratteristiche geotecniche peculiari (a Pisa è ben noto il “pancone”) la cui distribuzione e spessore sono definibili e prevedibili solo laddove siano disponibili modelli affidabili dell’architettura deposizionale del sottosuolo. Lo studio ad alta risoluzione delle successioni sedimentarie tardo-quaternarie delle aree di pianura è, inoltre, di fondamentale importanza per la verifica dei modelli della stratigrafia sequenziale che costituisce l’approccio metodologico moderno utilizzato per la ricerca di idrocarburi o di qualsiasi atro tipo di fluido. Lo scarso grado o l’assenza di deformazione tettonica che caratterizzano i depositi di queste aree e la possibilità di effettuare datazioni assolute permette una definizione di dettaglio, a scala di bacino, dei vari modelli deposizionali e della loro evoluzione in funzione di fattori di controllo, quali l’eustatismo o il clima. In questo senso, la grande attenzione rivolta attualmente al riscaldamento globale e alle possibili variazioni del livello del mare ad esso connesse (IPCC, 2001, 2007, ALLEY, 2003, NATIONAL RESEARCH iCOUNCILNRC, 2002), trova un importante riferimento in questi sistemi deposizionali, il cui studio e modellizzazione potrebbero consentire una finestra di osservazione più ampia per la previsione degli scenari futuri legati ai cambiamenti climatici in atto. La possibilità di studiare nel dettaglio la stratigrafia di sottosuolo e di ricostruirne in modo corretto l’architettura deposizionale, non può però prescindere dalla realizzazione di sondaggi a carotaggio continuo, unico strumento di osservazione diretta del sottosuolo, e dall’utilizzo di un approccio di tipo multidisciplinare al loro studio.
2012
Sarti, Giovanni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/155521
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