Nella letteratura internazionale sulla Occupational Health Psychology (OHP, Raymond, Wood, Patrick, 1990; Quinck, 1999; Schabracq, Winnubst, Cooper 2003), il tema della gestione e progettazione del lavoro sta sollevando l’interesse di un numero sempre crescente di ricercatori interessati a focalizzare l’attenzione di studio sul cosiddetto “errore progettuale” o “fallimento”, di solito individuato sulla base di un ampio spettro di fattori rintracciati nelle scelte operate all’interno dell’organizzazione e che hanno ripercussioni sul benessere e la salute dei lavoratori. L’approccio OHP proposto da Rymond, Wood e Patrick (1990) e approfondito nello studio dei rischi psicosociali da vari autori (Sauter et al., 1999; Daniels, 2004; Dollard et al., 2007; Cox et al., 2007; Mark, Smith, 2008), si focalizza sull’applicazione di prospettive di studio volte a migliorare la qualità della vita lavorativa per proteggere e promuovere la salute dei lavoratori. Il presente lavoro approfondisce questa linea di studio, presentando uno strumento (per cui si rimanda al lavoro di Nardella, Deitinger e Aiello, 2011) che si candida ad essere applicato nelle specifiche realtà delle micro e piccole imprese, enfatizzando un approccio che sostiene una visione del concetto di sicurezza inserito in quello più ampio di salute dell’organizzazione. Spesso ci si riferisce ai “fallimenti” come derivanti da “fattori organizzativi e lavorativi” senza delineare uno studio analitico di tali fattori che costituiscono invece, dal nostro punto di vista, uno snodo fondamentale per la corretta valutazione dei rischi legati allo stress lavoro-correlato.
Lo sviluppo dello strumento Va.RP per l’analisi del rischio stress lavoro-correlato.
AIELLO, ANTONIO
2012-01-01
Abstract
Nella letteratura internazionale sulla Occupational Health Psychology (OHP, Raymond, Wood, Patrick, 1990; Quinck, 1999; Schabracq, Winnubst, Cooper 2003), il tema della gestione e progettazione del lavoro sta sollevando l’interesse di un numero sempre crescente di ricercatori interessati a focalizzare l’attenzione di studio sul cosiddetto “errore progettuale” o “fallimento”, di solito individuato sulla base di un ampio spettro di fattori rintracciati nelle scelte operate all’interno dell’organizzazione e che hanno ripercussioni sul benessere e la salute dei lavoratori. L’approccio OHP proposto da Rymond, Wood e Patrick (1990) e approfondito nello studio dei rischi psicosociali da vari autori (Sauter et al., 1999; Daniels, 2004; Dollard et al., 2007; Cox et al., 2007; Mark, Smith, 2008), si focalizza sull’applicazione di prospettive di studio volte a migliorare la qualità della vita lavorativa per proteggere e promuovere la salute dei lavoratori. Il presente lavoro approfondisce questa linea di studio, presentando uno strumento (per cui si rimanda al lavoro di Nardella, Deitinger e Aiello, 2011) che si candida ad essere applicato nelle specifiche realtà delle micro e piccole imprese, enfatizzando un approccio che sostiene una visione del concetto di sicurezza inserito in quello più ampio di salute dell’organizzazione. Spesso ci si riferisce ai “fallimenti” come derivanti da “fattori organizzativi e lavorativi” senza delineare uno studio analitico di tali fattori che costituiscono invece, dal nostro punto di vista, uno snodo fondamentale per la corretta valutazione dei rischi legati allo stress lavoro-correlato.File | Dimensione | Formato | |
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