La notorietà dei vini prodotti con Carignano e soprattutto di quelli ottenuti da viti franche di piede sta progressivamente aumentando. La maggior parte dei vigneti presenti in questo territorio è molto vecchia, inoltre, si tratta di viti franche di piede coltivate su terreno sabbioso che non vengono danneggiate dalla fillossera. Queste particolarità sono state oggetto di approfondimento comunicando ai consumatori le peculiarità del “Piede franco”. La Vitis vinifera non innestata è assai tollerante alla siccità, inoltre, i terreni sabbiosi, poveri e drenati inducono un vigore limitato alle piante e l’elevata insolazione favorisce l’accumulo degli zuccheri, dei composti secondari e i fenomeni di polimerizzazione dei tannini che permettono di ottenere vini di Carignano con elevata morbidezza e di elevata qualità potenziale. L’analisi sensoriale, condotta secondo il metodo utilizzato da Scalabrelli, sugli acini provenienti da un vigneto franco di piede di circa 150 anni, ha rivelato una buona maturazione fenolica del vinacciolo e soprattutto della polpa. L’ambiente in cui si pratica la viticoltura è, pertanto, idoneo ad una viticoltura eco-sostenibile, così come ormai si sta programmando in ogni parte del mondo. Infatti, la parola chiave, sostenibilità non è solo il cavallo di battaglia dei tecnici, ma anche di chi fa cultura degli amministratori e dei politici. Di certo nel nostro caso l’importante non è programmarla ma poterla esercitare. La peculiarità di questi vigneti sta non solo nelle caratteristiche specifiche del sito: clima ventilato e mitigato dalla vicinanza del mare, terreno sabbioso, frangiventi, piede franco, allevamento ad alberello, piccola dimensione della proprietà, ma anche nell’abilità di allevare le viti che è stata tramandata nel tempo costituendo un motivo importante nell’attuazione di una viticoltura durevole. La notevole longevità delle viti, la quale si spiega solo in funzione dell’adozione di una tecnica di “potatura conservativa”, che affonda le radici di un fare sapiente acquisito con l’esperienza, costituendo una combinazione efficace nell’allevamento della vite ad alberello senza sostegni, idoneo a mantenere la vite in condizioni di stress moderato durante il periodo estivo.

Il modello Sulcis

SCALABRELLI, GIANCARLO;
2012-01-01

Abstract

La notorietà dei vini prodotti con Carignano e soprattutto di quelli ottenuti da viti franche di piede sta progressivamente aumentando. La maggior parte dei vigneti presenti in questo territorio è molto vecchia, inoltre, si tratta di viti franche di piede coltivate su terreno sabbioso che non vengono danneggiate dalla fillossera. Queste particolarità sono state oggetto di approfondimento comunicando ai consumatori le peculiarità del “Piede franco”. La Vitis vinifera non innestata è assai tollerante alla siccità, inoltre, i terreni sabbiosi, poveri e drenati inducono un vigore limitato alle piante e l’elevata insolazione favorisce l’accumulo degli zuccheri, dei composti secondari e i fenomeni di polimerizzazione dei tannini che permettono di ottenere vini di Carignano con elevata morbidezza e di elevata qualità potenziale. L’analisi sensoriale, condotta secondo il metodo utilizzato da Scalabrelli, sugli acini provenienti da un vigneto franco di piede di circa 150 anni, ha rivelato una buona maturazione fenolica del vinacciolo e soprattutto della polpa. L’ambiente in cui si pratica la viticoltura è, pertanto, idoneo ad una viticoltura eco-sostenibile, così come ormai si sta programmando in ogni parte del mondo. Infatti, la parola chiave, sostenibilità non è solo il cavallo di battaglia dei tecnici, ma anche di chi fa cultura degli amministratori e dei politici. Di certo nel nostro caso l’importante non è programmarla ma poterla esercitare. La peculiarità di questi vigneti sta non solo nelle caratteristiche specifiche del sito: clima ventilato e mitigato dalla vicinanza del mare, terreno sabbioso, frangiventi, piede franco, allevamento ad alberello, piccola dimensione della proprietà, ma anche nell’abilità di allevare le viti che è stata tramandata nel tempo costituendo un motivo importante nell’attuazione di una viticoltura durevole. La notevole longevità delle viti, la quale si spiega solo in funzione dell’adozione di una tecnica di “potatura conservativa”, che affonda le radici di un fare sapiente acquisito con l’esperienza, costituendo una combinazione efficace nell’allevamento della vite ad alberello senza sostegni, idoneo a mantenere la vite in condizioni di stress moderato durante il periodo estivo.
2012
Scalabrelli, Giancarlo; Mulas, R.
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