La nota descrive il sistema ferroviario a servizio dell’area metropolitana bolognese. Dopo una breve analisi dell’area metropolitana bolognese, che ne mette in luce in particolare l’evoluzione demografica e territoriale e le principali attività economiche, viene descritto lo stato attuale del servizio ferroviario metropolitano bolognese. Esso è composto da 8 linee radiali che confluiscono nel nodo di Bologna e si sviluppa su complessivi 350 km circa. Sei linee sono gestite da RFI (Rete Ferroviaria Italiana): cinque sono tronchi di linee facenti parte della rete fondamentale di RFI ed hanno anche interesse nazionale; la linea Bologna-Porretta Terme fa parte della rete complementare di RFI ed ha interesse regionale ed interregionale. La totalità delle linee gestite da RFI sono: Bologna - Castelfranco d’Emilia (linea Bologna – Milano); Bologna – Poggio Rusco (linea Bologna – Verona); Bologna – Ferrara (linea Bologna – Padova - Venezia); Bologna – Imola (linea Bologna – Ancona); Bologna – San Benedetto Val di Sambro (linea Bologna – Firenze); Bologna – Porretta Terme (linea Bologna – Pistoia). Una linea del Servizio Ferroviario Metropolitano, la Bologna-Portomaggiore, di peculiare interesse per l’area metropolitana, è gestita dalla FER (Ferrovie Emilia e Romagna) che è una apposita società regionale per il trasporto ferroviario. Un’altra linea, di peculiare interesse per l’area metropolitana, la Bologna-Casalecchio-Vignola, è gestita dalla Società Suburbana FBV (Ferrovia Bologna Vignola) che è costituita da ATC Trasporti Pubblici Bologna e FER. Per ciascuna di queste 8 linee nella nota sono messe in evidenza le caratteristiche principali: se si tratta di una linea a binario unico, oppure doppio; se la linea è elettrificata, oppure no; il tipo di regime di circolazione; la lunghezza; il tipo di traffico (solo traffico regionale, oppure traffico regionale e traffico a lunga percorrenza); la frequenza del servizio; la velocità commerciale del servizio. Nella memoria viene quindi descritto lo stato previsto a regime per il Servizio Ferroviario Metropolitano. Sono previste 4 linee passanti e due linee che si attestano sul nodo di Bologna. E’ prevista la formazione di un orario cadenzato: con cadenza di 30 minuti sulle parti della rete ferroviaria metropolitana a maggior domanda, con cadenza di un ora sulle parti delle rete a minore domanda. Questo orario porterà in particolare ad un servizio con una cadenza di 15 minuti sulla parte della rete interessante il comune di Bologna. Nella seconda parte dell’articolo viene affrontato l’analisi della domanda di trasporto nell’area metropolitana di Bologna con particolare riguardo a quella di tipo sistematico, a tale scopo si fa riferimento inizialmente ai dati del Censimento ISTAT 2001 in base ai quali emerge che la mobilità provinciale è caratterizzata da un elevato fenomeno di pendolarismo. Secondo tali dati ogni giorno oltre 470 mila persone residenti nei comuni della provincia di Bologna, pari al 51,6% della totalità della popolazione residente, si recano giornalmente dalla propria abitazione verso il luogo di studio o di lavoro. Di questi spostamenti pendolari, quasi il 60% sono intracomunali, ossia generati e diretti all’interno del comune di residenza, mentre il restante 40% sono intercomunali, ossia hanno per destinazione un comune diverso da quello di residenza. E’ inoltre messo in evidenza il bacino potenziale, principale, di domanda del Servizio Ferroviario Metropolitano. Il confronto fra i dati sulla scelta del modo di trasporto, nell’area metropolitana bolognese, relativi al censimento del 2001 con quelli relativi al censimento del 1991, mette in evidenza che il trasporto ferroviario, ma sopratutto il trasporto collettivo su gomma, hanno perso aliquote di domanda di trasporto. Questo fenomeno dipende, probabilmente, dalla crescente dispersione degli insediamenti nel territorio, come messo in rilievo nella prima parte del presente lavoro, e dal crescente numero di autovetture e motocicli immatricolati nella provincia. Infatti negli ultimi 15 anni il parco veicolare privato, autovetture più motocicli, è marcatamente aumentato nella provincia di Bologna; tuttavia negli stessi anni si sono sensibilmente ridotte le autovetture immatricolate nel Comune di Bologna, mentre i motocicli immatricolati sono aumentati di oltre il 60%. Il lavoro si conclude prendendo in esame: l’evoluzione della domanda del servizio ferroviario metropolitano fra il 1998 ed il 2006; i dati, del 2005, sulla frequentazione delle diverse linee del Servizio Ferroviario metropolitano secondo una indagine condotta dalla Provincia di Bologna; uno studio sulla accessibilità alle fermate che ha messo in evidenza la domanda potenziale del Sistema Ferroviario Metropolitano.

Il Servizio Ferroviario Metropolitano Bolognese

LUPI, MARINO;
2007-01-01

Abstract

La nota descrive il sistema ferroviario a servizio dell’area metropolitana bolognese. Dopo una breve analisi dell’area metropolitana bolognese, che ne mette in luce in particolare l’evoluzione demografica e territoriale e le principali attività economiche, viene descritto lo stato attuale del servizio ferroviario metropolitano bolognese. Esso è composto da 8 linee radiali che confluiscono nel nodo di Bologna e si sviluppa su complessivi 350 km circa. Sei linee sono gestite da RFI (Rete Ferroviaria Italiana): cinque sono tronchi di linee facenti parte della rete fondamentale di RFI ed hanno anche interesse nazionale; la linea Bologna-Porretta Terme fa parte della rete complementare di RFI ed ha interesse regionale ed interregionale. La totalità delle linee gestite da RFI sono: Bologna - Castelfranco d’Emilia (linea Bologna – Milano); Bologna – Poggio Rusco (linea Bologna – Verona); Bologna – Ferrara (linea Bologna – Padova - Venezia); Bologna – Imola (linea Bologna – Ancona); Bologna – San Benedetto Val di Sambro (linea Bologna – Firenze); Bologna – Porretta Terme (linea Bologna – Pistoia). Una linea del Servizio Ferroviario Metropolitano, la Bologna-Portomaggiore, di peculiare interesse per l’area metropolitana, è gestita dalla FER (Ferrovie Emilia e Romagna) che è una apposita società regionale per il trasporto ferroviario. Un’altra linea, di peculiare interesse per l’area metropolitana, la Bologna-Casalecchio-Vignola, è gestita dalla Società Suburbana FBV (Ferrovia Bologna Vignola) che è costituita da ATC Trasporti Pubblici Bologna e FER. Per ciascuna di queste 8 linee nella nota sono messe in evidenza le caratteristiche principali: se si tratta di una linea a binario unico, oppure doppio; se la linea è elettrificata, oppure no; il tipo di regime di circolazione; la lunghezza; il tipo di traffico (solo traffico regionale, oppure traffico regionale e traffico a lunga percorrenza); la frequenza del servizio; la velocità commerciale del servizio. Nella memoria viene quindi descritto lo stato previsto a regime per il Servizio Ferroviario Metropolitano. Sono previste 4 linee passanti e due linee che si attestano sul nodo di Bologna. E’ prevista la formazione di un orario cadenzato: con cadenza di 30 minuti sulle parti della rete ferroviaria metropolitana a maggior domanda, con cadenza di un ora sulle parti delle rete a minore domanda. Questo orario porterà in particolare ad un servizio con una cadenza di 15 minuti sulla parte della rete interessante il comune di Bologna. Nella seconda parte dell’articolo viene affrontato l’analisi della domanda di trasporto nell’area metropolitana di Bologna con particolare riguardo a quella di tipo sistematico, a tale scopo si fa riferimento inizialmente ai dati del Censimento ISTAT 2001 in base ai quali emerge che la mobilità provinciale è caratterizzata da un elevato fenomeno di pendolarismo. Secondo tali dati ogni giorno oltre 470 mila persone residenti nei comuni della provincia di Bologna, pari al 51,6% della totalità della popolazione residente, si recano giornalmente dalla propria abitazione verso il luogo di studio o di lavoro. Di questi spostamenti pendolari, quasi il 60% sono intracomunali, ossia generati e diretti all’interno del comune di residenza, mentre il restante 40% sono intercomunali, ossia hanno per destinazione un comune diverso da quello di residenza. E’ inoltre messo in evidenza il bacino potenziale, principale, di domanda del Servizio Ferroviario Metropolitano. Il confronto fra i dati sulla scelta del modo di trasporto, nell’area metropolitana bolognese, relativi al censimento del 2001 con quelli relativi al censimento del 1991, mette in evidenza che il trasporto ferroviario, ma sopratutto il trasporto collettivo su gomma, hanno perso aliquote di domanda di trasporto. Questo fenomeno dipende, probabilmente, dalla crescente dispersione degli insediamenti nel territorio, come messo in rilievo nella prima parte del presente lavoro, e dal crescente numero di autovetture e motocicli immatricolati nella provincia. Infatti negli ultimi 15 anni il parco veicolare privato, autovetture più motocicli, è marcatamente aumentato nella provincia di Bologna; tuttavia negli stessi anni si sono sensibilmente ridotte le autovetture immatricolate nel Comune di Bologna, mentre i motocicli immatricolati sono aumentati di oltre il 60%. Il lavoro si conclude prendendo in esame: l’evoluzione della domanda del servizio ferroviario metropolitano fra il 1998 ed il 2006; i dati, del 2005, sulla frequentazione delle diverse linee del Servizio Ferroviario metropolitano secondo una indagine condotta dalla Provincia di Bologna; uno studio sulla accessibilità alle fermate che ha messo in evidenza la domanda potenziale del Sistema Ferroviario Metropolitano.
2007
Lupi, Marino; F., Rupi
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