La disponibilità di acqua al più alto grado di qualità possibile è una condizione indispensabile per la salute umana, un diritto fondamentale e una componente basilare di qualsiasi valida politica di protezione sanitaria. Le conseguenze di una contaminazione microbiologica sono tali che il controllo delle acque destinate al consumo umano deve sempre essere di assoluta importanza e non deve mai essere sottovalutato. Negli ultimi anni, la costante notifica di epidemie correlate al consumo di acqua potabile nei Paesi ad alte tecnologie, ha modificato il sistema di valutazione della qualità di queste acque attraverso l’adozione di un approccio di tipo proattivo, basato sullo studio delle caratteristiche dell’acqua grezza e sull’efficienza dei trattamenti di potabilizzazione, piuttosto che sulla determinazione retroattiva nell’acqua condottata dei parametri indicatori, la cui attendibilità risulta scarsa nei confronti dei microrganismi patogeni epidemici. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato nel 2003 la terza edizione delle Linee Guida sulla Qualità dell’acqua destinata al consumo umano (Guidelines for Drinking Water Quality), con l’obiettivo di creare un nuovo standard di controllo attraverso la gestione dell’intero processo di produzione, dalla captazione fino al consumatore. La costruzione di un “Piano di sicurezza dell’acqua” (Water Safety Plan), prevede infatti la valutazione e la gestione dei rischi idrici attraverso un sistema di monitoraggio dei punti particolarmente importanti per fornire acqua sicura, utilizzando il modello Hazard Analysis Critical Control Point e indicatori opportuni per il controllo del processo. In questo studio viene proposto un piano di sicurezza dell’acqua applicato ad un impianto di potabilizzazione che fornisce acqua destinata al consumo umano alla popolazione di tre Comuni del Medio Campidano (Sardegna Meridionale), con un bacino di utenza pari a circa 22.000 abitanti. Sono stati identificati i punti critici di controllo del processo di potabilizzazione e sono stati attribuiti valori di rischio diversi a seconda della sua gravità, definendo quindi una mappa di rischio, dove il parametro torbidità è stato utilizzato nella verifica rapida del processo. Infine, sono state proposte metodologie comunicative da utilizzare per aumentare la fiducia dei consumatori verso la qualità dell’acqua erogata dall’impianto di potabilizzazione.

Linee Guida O.M.S. sulla qualità dell’acqua destinata al consumo umano. Costruzione di un “Piano di sicurezza dell’acqua” secondo metodologia HACCP

CASINI, BEATRICE;PRIVITERA, GAETANO PIERPAOLO;BAGGIANI, ANGELO
2008-01-01

Abstract

La disponibilità di acqua al più alto grado di qualità possibile è una condizione indispensabile per la salute umana, un diritto fondamentale e una componente basilare di qualsiasi valida politica di protezione sanitaria. Le conseguenze di una contaminazione microbiologica sono tali che il controllo delle acque destinate al consumo umano deve sempre essere di assoluta importanza e non deve mai essere sottovalutato. Negli ultimi anni, la costante notifica di epidemie correlate al consumo di acqua potabile nei Paesi ad alte tecnologie, ha modificato il sistema di valutazione della qualità di queste acque attraverso l’adozione di un approccio di tipo proattivo, basato sullo studio delle caratteristiche dell’acqua grezza e sull’efficienza dei trattamenti di potabilizzazione, piuttosto che sulla determinazione retroattiva nell’acqua condottata dei parametri indicatori, la cui attendibilità risulta scarsa nei confronti dei microrganismi patogeni epidemici. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato nel 2003 la terza edizione delle Linee Guida sulla Qualità dell’acqua destinata al consumo umano (Guidelines for Drinking Water Quality), con l’obiettivo di creare un nuovo standard di controllo attraverso la gestione dell’intero processo di produzione, dalla captazione fino al consumatore. La costruzione di un “Piano di sicurezza dell’acqua” (Water Safety Plan), prevede infatti la valutazione e la gestione dei rischi idrici attraverso un sistema di monitoraggio dei punti particolarmente importanti per fornire acqua sicura, utilizzando il modello Hazard Analysis Critical Control Point e indicatori opportuni per il controllo del processo. In questo studio viene proposto un piano di sicurezza dell’acqua applicato ad un impianto di potabilizzazione che fornisce acqua destinata al consumo umano alla popolazione di tre Comuni del Medio Campidano (Sardegna Meridionale), con un bacino di utenza pari a circa 22.000 abitanti. Sono stati identificati i punti critici di controllo del processo di potabilizzazione e sono stati attribuiti valori di rischio diversi a seconda della sua gravità, definendo quindi una mappa di rischio, dove il parametro torbidità è stato utilizzato nella verifica rapida del processo. Infine, sono state proposte metodologie comunicative da utilizzare per aumentare la fiducia dei consumatori verso la qualità dell’acqua erogata dall’impianto di potabilizzazione.
2008
Casini, Beatrice; Chessa, Rossella; Battistini, Roberta; Privitera, GAETANO PIERPAOLO; Baggiani, Angelo
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/194228
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact