Si legge il canto delle trasformazioni ('mutare e trasmutare') sottolineando che la pena non sta qui nel ripetere il modo della punizione, ma nell'affrontare trasformazioni sempre ignote, che alludono alla sottrazione della stessa identità (furto della stessa umanità). Accoglie la tesi qui sostenuta Giudo Almansi (cfr. ALMANSI, Estetica dell'osceno)
Mutare e trasmutare: alcune osservazioni sul canto XXV dell'Inferno
FLORIANI, PIERO
1972-01-01
Abstract
Si legge il canto delle trasformazioni ('mutare e trasmutare') sottolineando che la pena non sta qui nel ripetere il modo della punizione, ma nell'affrontare trasformazioni sempre ignote, che alludono alla sottrazione della stessa identità (furto della stessa umanità). Accoglie la tesi qui sostenuta Giudo Almansi (cfr. ALMANSI, Estetica dell'osceno)File in questo prodotto:
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