Background: La diffusione di ceppi antibiotico-resistenti al di fuori dell'ambiente sanitario rappresenta un rilevante problema di sanità pubblica, assumendo un'importanza crescente in ambito occupazionale, tanto da indurre l'Unione Europea ad inserire la sua sorveglianza nelle disposizioni della Dir. 2003/99/CE. Sebbene poco studiato, è noto il rischio per l'operatore del settore zootecnico, mentre del tutto misconosciuto appare quello legato ai lavoratori di attività produttive dedite alla raccolta, trattamento, recupero e stoccaggio dei rifiuti. In considerazione della recente crescita e diffusione di tali attività, con il conseguente aumento dei lavoratori impiegati nel settore, è stata condotta una indagine allo scopo di valutare il rischio di esposizione ad agenti biologici, andando in particolare ad indagare il grado di resistenza agli antibiotici nei ceppi microbici isolati nel corso del monitoraggio. Materiali e metodi: L'indagine è stata condotta presso un impianto sede di conferimento regionale, oltre che extra-regionale, di rifiuti differenziati quali vetro, plastica, carta e materiale organico per la produzione di compost. Oltre alla raccolta dei dati di sorveglianza sanitaria, è stata valutata la contaminazione ambientale di aria e superfici andando a monitorare i punti a maggior rischio di esposizione, in particolare per le attività svolte in ambienti indoor. I campioni di aerosol sono stati raccolti tramite Surface Air System mentre per le superfici è stato applicato il metodo Rodac plate. L'identificazione dei ceppi isolati è stata condotta utilizzando il sistema mini-API, mentre per i profili di antibiotico-suscettibilità è stato utilizzato il metodo Kirby-Bauer. La presenza di geni di resistenza (TEM, SHV, CTX-M, OXA) è stata indagata tramite PCR e sequenziamento genico. Risultati: Nelle aree della selezione del materiale in vetro e plastica la carica microbica è risultata sempre entro il limite proposto dall'INAL (10000 UFC/mc), tuttavia è stata rilevata una significativa contaminazione fecale dell'aria e la colimetria è risultata sempre oltre il limite di 100 UFC/mc. In questo sito sono stati isolati ceppi antibiotico-resistenti. Nell'aerosol prelevato al centro dell'impianto sono stati isolati un ceppo di Enterobacter cloacae produttore di AmpC, resistente anche a rifampicina e fosfomicina, e una Pseudomonas aeruginosa resistente alla rifampicina. Inoltre, un ceppo di Klebsiella pneumoniae resistente alla rifampicina è stato isolato nell'aerosol della selezione automatica della plastica, dove un ceppo di Staphylococcus aureus meticillino-sensibile ma resistente ai macrolidi è stato isolato sulla superficie di un corrimano di una passerella. Su un corrimano è stato isolato anche un ceppo di S. aureus resistente alle tetracicline. Conclusioni: La contaminazione degli ambienti di lavoro da ceppi multi-farmaco resistenti ha importanti risvolti in sanità pubblica e lo studio delle dinamiche di circolazione dei geni di resistenza è importante al fine di impostare strategie per il controllo e la riduzione della loro diffusione per la prevenzione e protezione degli operatori esposti.

Valutazione dell'esposizione a ceppi antibiotico-resistenti in lavoratori del comparto raccolta e trattamento dei rifiuti.

CASINI, BEATRICE;VERANI, MARCO;CARDUCCI, ANNALAURA;PRIVITERA, GAETANO PIERPAOLO
2013-01-01

Abstract

Background: La diffusione di ceppi antibiotico-resistenti al di fuori dell'ambiente sanitario rappresenta un rilevante problema di sanità pubblica, assumendo un'importanza crescente in ambito occupazionale, tanto da indurre l'Unione Europea ad inserire la sua sorveglianza nelle disposizioni della Dir. 2003/99/CE. Sebbene poco studiato, è noto il rischio per l'operatore del settore zootecnico, mentre del tutto misconosciuto appare quello legato ai lavoratori di attività produttive dedite alla raccolta, trattamento, recupero e stoccaggio dei rifiuti. In considerazione della recente crescita e diffusione di tali attività, con il conseguente aumento dei lavoratori impiegati nel settore, è stata condotta una indagine allo scopo di valutare il rischio di esposizione ad agenti biologici, andando in particolare ad indagare il grado di resistenza agli antibiotici nei ceppi microbici isolati nel corso del monitoraggio. Materiali e metodi: L'indagine è stata condotta presso un impianto sede di conferimento regionale, oltre che extra-regionale, di rifiuti differenziati quali vetro, plastica, carta e materiale organico per la produzione di compost. Oltre alla raccolta dei dati di sorveglianza sanitaria, è stata valutata la contaminazione ambientale di aria e superfici andando a monitorare i punti a maggior rischio di esposizione, in particolare per le attività svolte in ambienti indoor. I campioni di aerosol sono stati raccolti tramite Surface Air System mentre per le superfici è stato applicato il metodo Rodac plate. L'identificazione dei ceppi isolati è stata condotta utilizzando il sistema mini-API, mentre per i profili di antibiotico-suscettibilità è stato utilizzato il metodo Kirby-Bauer. La presenza di geni di resistenza (TEM, SHV, CTX-M, OXA) è stata indagata tramite PCR e sequenziamento genico. Risultati: Nelle aree della selezione del materiale in vetro e plastica la carica microbica è risultata sempre entro il limite proposto dall'INAL (10000 UFC/mc), tuttavia è stata rilevata una significativa contaminazione fecale dell'aria e la colimetria è risultata sempre oltre il limite di 100 UFC/mc. In questo sito sono stati isolati ceppi antibiotico-resistenti. Nell'aerosol prelevato al centro dell'impianto sono stati isolati un ceppo di Enterobacter cloacae produttore di AmpC, resistente anche a rifampicina e fosfomicina, e una Pseudomonas aeruginosa resistente alla rifampicina. Inoltre, un ceppo di Klebsiella pneumoniae resistente alla rifampicina è stato isolato nell'aerosol della selezione automatica della plastica, dove un ceppo di Staphylococcus aureus meticillino-sensibile ma resistente ai macrolidi è stato isolato sulla superficie di un corrimano di una passerella. Su un corrimano è stato isolato anche un ceppo di S. aureus resistente alle tetracicline. Conclusioni: La contaminazione degli ambienti di lavoro da ceppi multi-farmaco resistenti ha importanti risvolti in sanità pubblica e lo studio delle dinamiche di circolazione dei geni di resistenza è importante al fine di impostare strategie per il controllo e la riduzione della loro diffusione per la prevenzione e protezione degli operatori esposti.
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