L’etimologia corrente connette prātum ‘prato’ alla radice IE *prā- ‘biegen’ (Pokorny 1959:843-844), che sarebbe rappresentata anche in prāvus ‘storto, sbagliato, perverso’, e quindi ad antico irlandese ráth ‘fortezza’ (e.g. Walde-Hoffmann 19654; Ernout-Meillet 19594 con dubbi; cfr. anche la posizione critica assunta da De Vaan 2008). I confronti lessicali celtici rappresentano, tuttavia, un quadro assai più complesso e problematico (cfr. airl. ráth ‘garanzia’, rath ‘grazia; dono; proprietà’ ernaid ‘affidare’, rann ‘parte’; cfr. Joseph 1982; McCone 1996:52-54) e un vaglio dettagliato dei comparanda su cui si basa l’ipotetica *prā- mostra che l’esistenza stessa di tale radice IE è quantomai dubbia. Prātum, del resto, non offre supporto per ipotizzare un valore originario di ‘(terreno) curvo’ e il legame con prāvus appare assai debole. L’analisi testuale delle testimonianze di prāvus, di vedico pūrtá- ‘dono, ricompensa’ e di airl. rath ‘grazia; dono; proprietà’ permette di stabilire un collegamento semantico tra questi termini, in ultima analisi da ascrivere alla radice IE *per- ‘verkaufen’ Pokorny 1959:817; cfr. Steinbauer 1989:252, n. 14; ma vedi già Bréal 1978:408). Gli aspetti fonetici della questione, dal canto loro, sono da ricollegare agli sviluppi delle sonanti lunghe IE (o, in termini più up-to-date, riflessi di laringali; cfr. Schrijver 1991:172-184,191-193), che nelle tradizioni linguistiche chiamate in causa offrono paralleli coerenti (cfr. Szemerenyi 1985:70-72). Attenzione particolare deve essere rivolta al valore di *per- come definito da Walde 1926-1928 (che coinvolge i campi semantici del commercio e, forse, del dono/scambio in termini maussiani). Nell’etimologia che qui si propone, prātum, ved. pūrtá- e airl. rath sono da considerare fissazioni di diversi sensi contestuali di tale valore, che nelle differenti tradizioni indiana, latina e irlandese presentano specializzazioni, rispettivamente, nella sfera semantica della religione (India), in quella religioso-giuridica (Irlanda) e in quella agricola (Roma).
Per l'etimologia di pratum
NUTI, ANDREA
2016-01-01
Abstract
L’etimologia corrente connette prātum ‘prato’ alla radice IE *prā- ‘biegen’ (Pokorny 1959:843-844), che sarebbe rappresentata anche in prāvus ‘storto, sbagliato, perverso’, e quindi ad antico irlandese ráth ‘fortezza’ (e.g. Walde-Hoffmann 19654; Ernout-Meillet 19594 con dubbi; cfr. anche la posizione critica assunta da De Vaan 2008). I confronti lessicali celtici rappresentano, tuttavia, un quadro assai più complesso e problematico (cfr. airl. ráth ‘garanzia’, rath ‘grazia; dono; proprietà’ ernaid ‘affidare’, rann ‘parte’; cfr. Joseph 1982; McCone 1996:52-54) e un vaglio dettagliato dei comparanda su cui si basa l’ipotetica *prā- mostra che l’esistenza stessa di tale radice IE è quantomai dubbia. Prātum, del resto, non offre supporto per ipotizzare un valore originario di ‘(terreno) curvo’ e il legame con prāvus appare assai debole. L’analisi testuale delle testimonianze di prāvus, di vedico pūrtá- ‘dono, ricompensa’ e di airl. rath ‘grazia; dono; proprietà’ permette di stabilire un collegamento semantico tra questi termini, in ultima analisi da ascrivere alla radice IE *per- ‘verkaufen’ Pokorny 1959:817; cfr. Steinbauer 1989:252, n. 14; ma vedi già Bréal 1978:408). Gli aspetti fonetici della questione, dal canto loro, sono da ricollegare agli sviluppi delle sonanti lunghe IE (o, in termini più up-to-date, riflessi di laringali; cfr. Schrijver 1991:172-184,191-193), che nelle tradizioni linguistiche chiamate in causa offrono paralleli coerenti (cfr. Szemerenyi 1985:70-72). Attenzione particolare deve essere rivolta al valore di *per- come definito da Walde 1926-1928 (che coinvolge i campi semantici del commercio e, forse, del dono/scambio in termini maussiani). Nell’etimologia che qui si propone, prātum, ved. pūrtá- e airl. rath sono da considerare fissazioni di diversi sensi contestuali di tale valore, che nelle differenti tradizioni indiana, latina e irlandese presentano specializzazioni, rispettivamente, nella sfera semantica della religione (India), in quella religioso-giuridica (Irlanda) e in quella agricola (Roma).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.