Nel panorama del diritto germanico, spicca la nozione indicante la condanna al bando, all’esilio (perpetuo o parziale) dalla comunità familiare, tribale o nazionale, a seguito di fattispecie criminose non sempre stabilite con chiarezza. La condizione del ‘bandito’, dell’ ‘esiliato’ trova un sua collocazione già nel mondo antico. Dal canto loro, le stesse letterature germaniche forniscono esempi di personaggi leggendari costretti, per ragioni eterogenee, ad una vita ramenga (Teoderico, Ildebrando, Grettir), come diversa e differenziata appare, sul fronte linguistico, la terminologia specifica che identifica la categoria giuridica degli esclusi, degli emarginati dalla società, dei senza mondo. Il generico e convenzionale termine tedesco "Friedlosigkeit" ha conosciuto un successo aldilà di ogni aspettativa, senza per questo gettare luce sull’effettiva portata concettuale e giuridica di una condanna apparentemente tra le più infamanti. Condanna, le cui attestazioni più antiche non sembrano collimare con le interpretazioni di tipo letterario e linguistico, che hanno incontrato finora unanimità di giudizio ma che risultano svuotate dal contesto nel quale sono sorte.
«jah wairthand sik […] launawargos», 2 Tim. III,2 e dintorni
BATTAGLIA, MARCO
1997-01-01
Abstract
Nel panorama del diritto germanico, spicca la nozione indicante la condanna al bando, all’esilio (perpetuo o parziale) dalla comunità familiare, tribale o nazionale, a seguito di fattispecie criminose non sempre stabilite con chiarezza. La condizione del ‘bandito’, dell’ ‘esiliato’ trova un sua collocazione già nel mondo antico. Dal canto loro, le stesse letterature germaniche forniscono esempi di personaggi leggendari costretti, per ragioni eterogenee, ad una vita ramenga (Teoderico, Ildebrando, Grettir), come diversa e differenziata appare, sul fronte linguistico, la terminologia specifica che identifica la categoria giuridica degli esclusi, degli emarginati dalla società, dei senza mondo. Il generico e convenzionale termine tedesco "Friedlosigkeit" ha conosciuto un successo aldilà di ogni aspettativa, senza per questo gettare luce sull’effettiva portata concettuale e giuridica di una condanna apparentemente tra le più infamanti. Condanna, le cui attestazioni più antiche non sembrano collimare con le interpretazioni di tipo letterario e linguistico, che hanno incontrato finora unanimità di giudizio ma che risultano svuotate dal contesto nel quale sono sorte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.