Dai frammenti autografi del canto XXXVII dell’Orlando furioso emerge chiaramente la propensione di Ariosto a creare le similitudini ‘a freddo’, in una fase di revisione del contenuto più narrativo. L’analisi del canto XLVI ha inoltre consentito di ipotizzare una dinamica analoga anche per gli ultimi paragoni del poema. Queste pagine tentano di comprendere le ragioni che hanno spinto Ariosto a inserire così tante similitudini nel giro di non molte ottave, individuandone innanzitutto il ruolo rilevante nel controllo del ritmo narrativo, di cui spesso dilatando il decorso temporale.
L’elaborazione delle similitudini nell’«Orlando furioso»: i canti XXXVII e XLVI
COPELLO, VERONICA
2012-01-01
Abstract
Dai frammenti autografi del canto XXXVII dell’Orlando furioso emerge chiaramente la propensione di Ariosto a creare le similitudini ‘a freddo’, in una fase di revisione del contenuto più narrativo. L’analisi del canto XLVI ha inoltre consentito di ipotizzare una dinamica analoga anche per gli ultimi paragoni del poema. Queste pagine tentano di comprendere le ragioni che hanno spinto Ariosto a inserire così tante similitudini nel giro di non molte ottave, individuandone innanzitutto il ruolo rilevante nel controllo del ritmo narrativo, di cui spesso dilatando il decorso temporale.File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.