Le cosiddette strutture di forma libera sostengono gli involucri e le coperture progettati sempre più spesso da architetti famosi quali Shigeru Ban, Santiago Calatrava, Frank O. Ghery, Massimiliano Fuksas, Zaha Hadid etc... La caratteristica che accomuna tutti quei progetti è la complessità stilistica e geometrica della forma che, inevitabilmente generata con l'ausilio di moderni softwares CAD, non può essere in alcun modo ricondotta alla sovrapposizione di più forme semplici. E’ naturale chiedersi con quali metodi e con quali nozioni venga affrontata la progettazione di strutture così complesse. Alla questione della complessità geometrica dell'involucro si accompagna di pari passo il tema della complessità della struttura resistente. I due problemi non possono essere pensati come distinti, ed anzi essi rappresentano le due facce di uno stesso processo: la ricerca della forma ottimale. Proprio dalla forma infatti discendono le prestazioni statiche della struttura: gli involucri sono infatti strutture leggereresistenti per forma. E’ dunque nella fase di definizione della forma che l'apporto dell'ingegnere strutturista, figura centrale nei progetti a forma libera, diviene essenziale e all’interno di questo processo, spesso iterativo, le verifiche statiche rappresentano un passaggio intermedio di controllo della fattibilità. E’ in questo filone che si inserisce il G.R.I.F.F. - “Gruppo di Ricerca sulle Free Forms dell'Università di Pisa” - fondato e coordinato da Maurizio Froli. Questo gruppo mette a sistema competenze di settori diversi, fino ad oggi ritenuti distinti e non interagenti, quali l'Ingegneria Strutturale, la Computer Graphics e la Topologia, con lo scopo di dominare finalmente il delicato processo di concepimento razionale dei progetti a forma libera.
Progettare involucri di forma libera: l'ingegnerizzazione dell'involucro
FROLI, MAURIZIO;TONELLI, DAVIDE
2014-01-01
Abstract
Le cosiddette strutture di forma libera sostengono gli involucri e le coperture progettati sempre più spesso da architetti famosi quali Shigeru Ban, Santiago Calatrava, Frank O. Ghery, Massimiliano Fuksas, Zaha Hadid etc... La caratteristica che accomuna tutti quei progetti è la complessità stilistica e geometrica della forma che, inevitabilmente generata con l'ausilio di moderni softwares CAD, non può essere in alcun modo ricondotta alla sovrapposizione di più forme semplici. E’ naturale chiedersi con quali metodi e con quali nozioni venga affrontata la progettazione di strutture così complesse. Alla questione della complessità geometrica dell'involucro si accompagna di pari passo il tema della complessità della struttura resistente. I due problemi non possono essere pensati come distinti, ed anzi essi rappresentano le due facce di uno stesso processo: la ricerca della forma ottimale. Proprio dalla forma infatti discendono le prestazioni statiche della struttura: gli involucri sono infatti strutture leggereresistenti per forma. E’ dunque nella fase di definizione della forma che l'apporto dell'ingegnere strutturista, figura centrale nei progetti a forma libera, diviene essenziale e all’interno di questo processo, spesso iterativo, le verifiche statiche rappresentano un passaggio intermedio di controllo della fattibilità. E’ in questo filone che si inserisce il G.R.I.F.F. - “Gruppo di Ricerca sulle Free Forms dell'Università di Pisa” - fondato e coordinato da Maurizio Froli. Questo gruppo mette a sistema competenze di settori diversi, fino ad oggi ritenuti distinti e non interagenti, quali l'Ingegneria Strutturale, la Computer Graphics e la Topologia, con lo scopo di dominare finalmente il delicato processo di concepimento razionale dei progetti a forma libera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.