La tomba di Giovanni dalle Bande Nere è stata esplorata per permettere lo studio dei resti scheletrici. L’esame antropologico e paleopatologico ha permesso di ottenere informazioni sulla sua costituzione fisica, sull’attività muscolare e su alcune patologie scheletriche. Il moncone della gamba destra è stato studiato, oltre che negli aspetti macroscopici, al microscopio stereoscopico e tramite TC, allo scopo di stabilire il tipo di trauma e il livello di amputazione. Lo scheletro e le inserzioni muscolari di Giovanni hanno rivelato un maschio adulto-giovane vigoroso, sottoposto agli stress dell’equitazione e di una vita particolarmente attiva fin dall’adolescenza. La gamba fu amputata immediatamente al disopra della metà prossimale, tramite un taglio orizzontale che interessò solo la metà laterale della tibia, lasciando dei monconi tibiali e fibulari piuttosto lunghi. In conclusione, il chirurgo adottò le tecniche chirurgiche dell’epoca, che non prevedevano la sutura dei vasi e della ferita né l’amputazione di coscia, per il pericolo di gravi emorragie. Le condizioni di Giovanni dovevano essere così gravi, in seguito alla cancrena e alla setticemia, che il chirurgo si limitò a completare una emi-amputazione traumatica.

La riesumazione di Giovanni dalle Bande Nere (1498-1526): primi risultati paleopatologici

FORNACIARI, GINO;BARTOLOZZI, CARLO;
2013-01-01

Abstract

La tomba di Giovanni dalle Bande Nere è stata esplorata per permettere lo studio dei resti scheletrici. L’esame antropologico e paleopatologico ha permesso di ottenere informazioni sulla sua costituzione fisica, sull’attività muscolare e su alcune patologie scheletriche. Il moncone della gamba destra è stato studiato, oltre che negli aspetti macroscopici, al microscopio stereoscopico e tramite TC, allo scopo di stabilire il tipo di trauma e il livello di amputazione. Lo scheletro e le inserzioni muscolari di Giovanni hanno rivelato un maschio adulto-giovane vigoroso, sottoposto agli stress dell’equitazione e di una vita particolarmente attiva fin dall’adolescenza. La gamba fu amputata immediatamente al disopra della metà prossimale, tramite un taglio orizzontale che interessò solo la metà laterale della tibia, lasciando dei monconi tibiali e fibulari piuttosto lunghi. In conclusione, il chirurgo adottò le tecniche chirurgiche dell’epoca, che non prevedevano la sutura dei vasi e della ferita né l’amputazione di coscia, per il pericolo di gravi emorragie. Le condizioni di Giovanni dovevano essere così gravi, in seguito alla cancrena e alla setticemia, che il chirurgo si limitò a completare una emi-amputazione traumatica.
2013
Fornaciari, Gino; Bartolozzi, P.; Bartolozzi, Carlo; Rossi, B.; Menchi, I.; Piccioli, A.
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