Il tempo trascorso dalla prima edizione de L'interpretazione dei contratti, nel 1992, di questo libro è segnato da una « frattura » dell'ordine sistematico inscritto nella forma-codice qualitativamente diversa da quelle che l'avevano preceduta nel corso del Novecento. Ancora per tutti gli anni Ottanta del secolo passato il discorso si svolge intorno alla « proposta della neoesegesi» , nell'orizzonte euristico e assiologico della sovranità unitaria e indivisibile degli stati-nazione e del Sistema 'benché frammentato e policentrico' che ne è la proiezione sul piano del diritto privato. Ma lo scenario muta radicalmente da quando l'opposizione tra diritto codificato e « diritti secondi » si declina prevalentemente secondo la logica propria di un sistema diverso, in un certo senso parassitario, perché si avvale del diritto dei contratti come del fronte privatistico della guerra ai fallimenti del mercato. La risposta di Lina Bigliazzi Geri a questo problema ci sembra oggi perfino più dirompente, attuale, necessaria di quanto non fosse venti anni fa: interpretazione secondo buona fede come principio di interpretazione evolutiva del contratto, nel contesto di un'ermeneutica generale dell'interpretazione del diritto.
Prefazione a Lina Bigliazzi Geri, L'interpretazione dei contratti
CALDERAI, VALENTINA
2013-01-01
Abstract
Il tempo trascorso dalla prima edizione de L'interpretazione dei contratti, nel 1992, di questo libro è segnato da una « frattura » dell'ordine sistematico inscritto nella forma-codice qualitativamente diversa da quelle che l'avevano preceduta nel corso del Novecento. Ancora per tutti gli anni Ottanta del secolo passato il discorso si svolge intorno alla « proposta della neoesegesi» , nell'orizzonte euristico e assiologico della sovranità unitaria e indivisibile degli stati-nazione e del Sistema 'benché frammentato e policentrico' che ne è la proiezione sul piano del diritto privato. Ma lo scenario muta radicalmente da quando l'opposizione tra diritto codificato e « diritti secondi » si declina prevalentemente secondo la logica propria di un sistema diverso, in un certo senso parassitario, perché si avvale del diritto dei contratti come del fronte privatistico della guerra ai fallimenti del mercato. La risposta di Lina Bigliazzi Geri a questo problema ci sembra oggi perfino più dirompente, attuale, necessaria di quanto non fosse venti anni fa: interpretazione secondo buona fede come principio di interpretazione evolutiva del contratto, nel contesto di un'ermeneutica generale dell'interpretazione del diritto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.