La prima versione della Summa Trium Librorum di Rolando da Lucca fu composta tra 1195 e 1197. Conquistata la Sicilia, Rolando pensava di assistere alla rinascita dell’impero romano. Decise così di commentare Tres Libri, che trattano del diritto pubblico. Nonostante fosse uno iudex attivo nel comune di Lucca, R. pensa che il territorio vada diviso tra domini diretti imperiali, signorie e piccoli distretti cittadini. Ai cives, in cambio, va garantita l’esenzione fiscale dai tributi ordinari a base signorile. L’equilibrio tra poteri e le risorse fiscali necessarie all’impero vanno individuate in base ai Tres Libri, che R. commenta. Per un buon funzionamento dell’impero sono fondamentali gli ufficiali imperiali. Le loro oscure origini sociali, la loro attitudine proprietaria e la loro ignoranza minacciano il nuovo ordine, causando pericolosi attriti tra imperatore e sudditi. Nel proemio, dedicato a Enrico VI, Rolando propone di non scegliere più gli ufficiali tra i ministeriales tedeschi, ma tra gli iudices italici, come lo stesso Rolando, ben più adatti allo scopo. La Summa mostra che la “monarchia feudale sveva” era presa sul serio e sostenuta anche da alcuni cives lucchesi. La prematura morte di Enrico VI pose fine al progetto, ma questo non era un esito scontato – né dovrebbe esserlo per chi studia quel periodo.
«Iugum eius videbitur nobis suave». Una lettura politica della prima versione (1195/97) della Summa Trium Librorum di Rolando da Lucca
COLLAVINI, SIMONE MARIA
2014-01-01
Abstract
La prima versione della Summa Trium Librorum di Rolando da Lucca fu composta tra 1195 e 1197. Conquistata la Sicilia, Rolando pensava di assistere alla rinascita dell’impero romano. Decise così di commentare Tres Libri, che trattano del diritto pubblico. Nonostante fosse uno iudex attivo nel comune di Lucca, R. pensa che il territorio vada diviso tra domini diretti imperiali, signorie e piccoli distretti cittadini. Ai cives, in cambio, va garantita l’esenzione fiscale dai tributi ordinari a base signorile. L’equilibrio tra poteri e le risorse fiscali necessarie all’impero vanno individuate in base ai Tres Libri, che R. commenta. Per un buon funzionamento dell’impero sono fondamentali gli ufficiali imperiali. Le loro oscure origini sociali, la loro attitudine proprietaria e la loro ignoranza minacciano il nuovo ordine, causando pericolosi attriti tra imperatore e sudditi. Nel proemio, dedicato a Enrico VI, Rolando propone di non scegliere più gli ufficiali tra i ministeriales tedeschi, ma tra gli iudices italici, come lo stesso Rolando, ben più adatti allo scopo. La Summa mostra che la “monarchia feudale sveva” era presa sul serio e sostenuta anche da alcuni cives lucchesi. La prematura morte di Enrico VI pose fine al progetto, ma questo non era un esito scontato – né dovrebbe esserlo per chi studia quel periodo.File | Dimensione | Formato | |
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