Nell’ambito degli studi sulla storia del cinema del nostro paese, la storiografia italiana ha messo in evidenza come una struttura produttiva a ciclo completo e soprattutto un’organizzazione coordinata si siano rivelate preziose per la sopravvivenza delle imprese. Tuttavia, a differenza della letteratura straniera, il processo di integrazione verticale tra produzione – distribuzione – esercizio, cruciale per comprendere il funzionamento della filiera cinematografica, non è stato trattato in maniera sistematica, al punto che la riflessione sull’integrazione verticale è riconducibile principalmente all’ambito delle scienze aziendali e di management. Alla luce di queste considerazioni, cercheremo di ricostruire i tentativi di concentrazione messi in atto da due imprenditori che operano precocemente nella cinematografia nazionale – Gustavo Lombardo e Giuseppe Barattolo – per fronteggiare alcuni problemi che contraddistinguono il settore fin dalla nascita. Questo appare infatti caratterizzato da imprese di piccola dimensione e dal loro alto tasso di mortalità, con una produzione frutto spesso di speculazione, affarismo e improvvisata artigianalità, e soprattutto dalla ristrettezza del mercato interno, insufficiente ad assicurare la redditività della pellicola. Questione destinata a diventare ancora più spinosa con il rafforzamento dell’industria cinematografica statunitense durante il primo conflitto mondiale e la conseguente invasione dei film hollywoodiani nel vecchio continente.
Industria cinematografica, banche e processi di concentrazione in Italia nei primi decenni del Novecento. I casi Sigla e Uci
MANETTI, DANIELA
2014-01-01
Abstract
Nell’ambito degli studi sulla storia del cinema del nostro paese, la storiografia italiana ha messo in evidenza come una struttura produttiva a ciclo completo e soprattutto un’organizzazione coordinata si siano rivelate preziose per la sopravvivenza delle imprese. Tuttavia, a differenza della letteratura straniera, il processo di integrazione verticale tra produzione – distribuzione – esercizio, cruciale per comprendere il funzionamento della filiera cinematografica, non è stato trattato in maniera sistematica, al punto che la riflessione sull’integrazione verticale è riconducibile principalmente all’ambito delle scienze aziendali e di management. Alla luce di queste considerazioni, cercheremo di ricostruire i tentativi di concentrazione messi in atto da due imprenditori che operano precocemente nella cinematografia nazionale – Gustavo Lombardo e Giuseppe Barattolo – per fronteggiare alcuni problemi che contraddistinguono il settore fin dalla nascita. Questo appare infatti caratterizzato da imprese di piccola dimensione e dal loro alto tasso di mortalità, con una produzione frutto spesso di speculazione, affarismo e improvvisata artigianalità, e soprattutto dalla ristrettezza del mercato interno, insufficiente ad assicurare la redditività della pellicola. Questione destinata a diventare ancora più spinosa con il rafforzamento dell’industria cinematografica statunitense durante il primo conflitto mondiale e la conseguente invasione dei film hollywoodiani nel vecchio continente.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
sigla e uci compresso.pdf
solo utenti autorizzati
Tipologia:
Versione finale editoriale
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
7.25 MB
Formato
Adobe PDF
|
7.25 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.