Come appare evidente dalla descrizione dell’area riportata nel precedente capitolo il comprensorio di riferimento risulta vasto e variegato presentando, sia dal punto di vista idrologico che sotto il profilo dell’organizzazione del territorio, caratteristiche decisamente eterogenee. Preso atto di quanto sopra, in considerazione del preminente interesse agricolo del progetto di ricerca si è però deciso di privilegiare soprattutto lo studio della parte meridionale del bacino idrografico del lago – decisamente la più coltivata all’interno del bacino stesso – scegliendo di concentrare in quella zona la maggior parte degli sforzi analitici che altrimenti sarebbero stati diluiti su una superficie eccessivamente vasta. Come accennato in precedenza, l’area meridionale è costituita da tre sottobacini: le due bonifiche a scolo meccanico di Vecchiano e di Massaciuccoli ed il sottobacino a scolo naturale del canale Separatore, che assieme vanno a costituire quello che era un tempo il territorio di competenza dell’ex Consorzio di Bonifica di Massaciuccoli. Inoltre, la zona meridionale è stata da sempre considerata la più critica per la conservazione degli equilibri naturali del lago e – molto spesso – quella maggiormente responsabile dei fenomeni di alterazione ambientale eventualmente riconducibili all’esercizio dell’agricoltura. Per produrre una valutazione dei fenomeni indagati riferibile all’intero bacino del lago è quindi necessario operare un’estrapolazione dei dati rilevati sulla sola porzione meridionale. Questa operazione però è tutt’altro che esente da limiti, presupponendo l’esistenza di una sostanziale identità fra la struttura ed il funzionamento dei sistemi colturali presenti all’interno dell’area indagata e quelli esistenti nell’intero comprensorio di riferimento. Di contro, se è vero che l’estensione all’intero bacino di considerazioni formulate sulla base di rilievi riferiti solo ad una porzione dello stesso introduce inevitabilmente elementi di incertezza nei processi di stima, occorre anche considerare che la base conoscitiva utilizzata nello studio appare oggettivamente assai estesa e presumibilmente molto rappresentativa dell’universo indagato. Inoltre, le differenze ambientali (clima, terreno, capacità tecniche ed economiche dell’agricoltore, ecc.) seppure non trascurabili, non sembrano tali da produrre difformità significative riguardo alla natura dei fenomeni indagati. Ciò premesso, in estrema sintesi le attività svolte nel corso del biennio di progetto hanno riguardato: I. il monitoraggio quantitativo delle acque superficiali e sotterranee al fine di una migliore comprensione dell’andamento dei flussi idrici e di una verifica più compiuta del bilancio idrologico del lago; II. il monitoraggio qualitativo delle acque superficiali e sotterranee (queste ultime limitatamente ad una campagna di prelievi) al fine di individuare le possibili sorgenti di nutrienti e il contributo che poteva essere associato alle diverse zone dell’area meridionale; III. le tipologie agricole e l’uso del suolo al fine di caratterizzare i modelli di produzione agricola, di descriverne l’evoluzione subita nel corso degli ultimi anni e di verificarne la correttezza agronomica; IV. i consumi idrici delle colture al fine di definire l’entità dei consumi di acqua in agricoltura, di verificarne il livello di efficienza e di analizzare l’utilità di possibili scenari alternativi; V. la sperimentazione in campo di comportamenti tecnici alternativi a quelli usualmente adottati dagli agricoltori del comprensorio al fine di valutarne l’efficacia agronomica, la convenienza economica e la percorribilità in termini di organizzazione aziendale.

Le attività

SILVESTRI, NICOLA;
2013-01-01

Abstract

Come appare evidente dalla descrizione dell’area riportata nel precedente capitolo il comprensorio di riferimento risulta vasto e variegato presentando, sia dal punto di vista idrologico che sotto il profilo dell’organizzazione del territorio, caratteristiche decisamente eterogenee. Preso atto di quanto sopra, in considerazione del preminente interesse agricolo del progetto di ricerca si è però deciso di privilegiare soprattutto lo studio della parte meridionale del bacino idrografico del lago – decisamente la più coltivata all’interno del bacino stesso – scegliendo di concentrare in quella zona la maggior parte degli sforzi analitici che altrimenti sarebbero stati diluiti su una superficie eccessivamente vasta. Come accennato in precedenza, l’area meridionale è costituita da tre sottobacini: le due bonifiche a scolo meccanico di Vecchiano e di Massaciuccoli ed il sottobacino a scolo naturale del canale Separatore, che assieme vanno a costituire quello che era un tempo il territorio di competenza dell’ex Consorzio di Bonifica di Massaciuccoli. Inoltre, la zona meridionale è stata da sempre considerata la più critica per la conservazione degli equilibri naturali del lago e – molto spesso – quella maggiormente responsabile dei fenomeni di alterazione ambientale eventualmente riconducibili all’esercizio dell’agricoltura. Per produrre una valutazione dei fenomeni indagati riferibile all’intero bacino del lago è quindi necessario operare un’estrapolazione dei dati rilevati sulla sola porzione meridionale. Questa operazione però è tutt’altro che esente da limiti, presupponendo l’esistenza di una sostanziale identità fra la struttura ed il funzionamento dei sistemi colturali presenti all’interno dell’area indagata e quelli esistenti nell’intero comprensorio di riferimento. Di contro, se è vero che l’estensione all’intero bacino di considerazioni formulate sulla base di rilievi riferiti solo ad una porzione dello stesso introduce inevitabilmente elementi di incertezza nei processi di stima, occorre anche considerare che la base conoscitiva utilizzata nello studio appare oggettivamente assai estesa e presumibilmente molto rappresentativa dell’universo indagato. Inoltre, le differenze ambientali (clima, terreno, capacità tecniche ed economiche dell’agricoltore, ecc.) seppure non trascurabili, non sembrano tali da produrre difformità significative riguardo alla natura dei fenomeni indagati. Ciò premesso, in estrema sintesi le attività svolte nel corso del biennio di progetto hanno riguardato: I. il monitoraggio quantitativo delle acque superficiali e sotterranee al fine di una migliore comprensione dell’andamento dei flussi idrici e di una verifica più compiuta del bilancio idrologico del lago; II. il monitoraggio qualitativo delle acque superficiali e sotterranee (queste ultime limitatamente ad una campagna di prelievi) al fine di individuare le possibili sorgenti di nutrienti e il contributo che poteva essere associato alle diverse zone dell’area meridionale; III. le tipologie agricole e l’uso del suolo al fine di caratterizzare i modelli di produzione agricola, di descriverne l’evoluzione subita nel corso degli ultimi anni e di verificarne la correttezza agronomica; IV. i consumi idrici delle colture al fine di definire l’entità dei consumi di acqua in agricoltura, di verificarne il livello di efficienza e di analizzare l’utilità di possibili scenari alternativi; V. la sperimentazione in campo di comportamenti tecnici alternativi a quelli usualmente adottati dagli agricoltori del comprensorio al fine di valutarne l’efficacia agronomica, la convenienza economica e la percorribilità in termini di organizzazione aziendale.
2013
Silvestri, Nicola; Baneschi, I.; Basile, P.; Guidi, M.; Pistocchi, C.; Risaliti, R.; Rossetto, R.; Sabbatini, T.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/649281
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