L'articolo affronta la morfologia musicale di Ernst Kurth dalle prime formulazioni presenti nel trattato sul “contrappunto lineare" di Johann Sebastian Bach (1917), alla elaborazione riscontrabile nel trattato sui processi armonici del "Tristan und Isolde" di Richard Wagner (1920) fino alla definizione di una vera e propria teoria filosofica della forma musicale nel trattato su Anton Bruckner (1925) e in particolare nelle sezioni sistematiche del trattato, incentrate sulla musica sinfonica. La morfologia di Kurth viene indagata in senso storico-critico. Nella prima parte l'articolo ripercorre presupposti e implicazioni della teoria della forma, basata sul riconoscimento delle peculiarità degli stili musicali, ognuno fondato su principi formali peculiari. Nella seconda parte l'articolo si concentra analiticamente sul complesso processo formale riscontrabile della prima parte dell'esposizione del primo movimento della Nona Sinfonia di Bruckner. Sulla scorta di questo esempio vengono da un lato vagliate le potenzialità analitiche della concezione energetica di Kurth, basata sull'osservazione di processi di intensificazione e accumulazione che conducono verso poderosi punti culminanti, mentre dall'altro lato vengono proposte integrazioni sul piano dell'analisi motivico-tematica, scarsamente considerata dalle lunghe analisi discorsive di Kurth. Nel fare questo l'articolo discute le riflessioni sulla forma musicale presenti nell'ultimo trattato, "Musikpsychologie" (1931), più incline a riconoscere la validità delle categorie analitiche tradizionali e in generale della prospettiva teorica della "Formenlehre", precedentemente avversata con forza da Kurth.
La morfologia musicale di Ernst Kurth tra fondazione filosofica e differenziazione stilistica
CECCHI, ALESSANDRO
2012-01-01
Abstract
L'articolo affronta la morfologia musicale di Ernst Kurth dalle prime formulazioni presenti nel trattato sul “contrappunto lineare" di Johann Sebastian Bach (1917), alla elaborazione riscontrabile nel trattato sui processi armonici del "Tristan und Isolde" di Richard Wagner (1920) fino alla definizione di una vera e propria teoria filosofica della forma musicale nel trattato su Anton Bruckner (1925) e in particolare nelle sezioni sistematiche del trattato, incentrate sulla musica sinfonica. La morfologia di Kurth viene indagata in senso storico-critico. Nella prima parte l'articolo ripercorre presupposti e implicazioni della teoria della forma, basata sul riconoscimento delle peculiarità degli stili musicali, ognuno fondato su principi formali peculiari. Nella seconda parte l'articolo si concentra analiticamente sul complesso processo formale riscontrabile della prima parte dell'esposizione del primo movimento della Nona Sinfonia di Bruckner. Sulla scorta di questo esempio vengono da un lato vagliate le potenzialità analitiche della concezione energetica di Kurth, basata sull'osservazione di processi di intensificazione e accumulazione che conducono verso poderosi punti culminanti, mentre dall'altro lato vengono proposte integrazioni sul piano dell'analisi motivico-tematica, scarsamente considerata dalle lunghe analisi discorsive di Kurth. Nel fare questo l'articolo discute le riflessioni sulla forma musicale presenti nell'ultimo trattato, "Musikpsychologie" (1931), più incline a riconoscere la validità delle categorie analitiche tradizionali e in generale della prospettiva teorica della "Formenlehre", precedentemente avversata con forza da Kurth.File | Dimensione | Formato | |
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